Trenta casi "Welby" in ciociaria, aumenta la richiesta di assistenza domiciliare

Frosinone. In ciociaria sono 3500 le persone che necessitano dell'assistenza domiciliare. Le patologie sono tante e diverse. Basti pensare che tra malati di sla ed altre patologie rare congenite sono 30 i pazienti che necessitano del respiratore artificiale. Si tratta nello specifico di 15 adulti e 15 bambini la cui esistenza dipende da questo strumento indispensabile. Un tipo di servizio, esternalizzato e completamente a carico della Asl, che ha un costo che va dai 250 ai 400 € al giorno. La tariffa è oraria. Ci sono malati che necessitano del respiratore artificiale 12 ore al giorno altri addirittura per 24 ore. Tra questi pazienti rientra anche un bambino di soli sei mesi affetto da una malattia genetica molto rara. L'Assistenza Domiciliare Integrata (A.D.I) è un servizio, organizzato dalle Asl in collaborazione con i Comuni. Permette ai cittadini che ne hanno bisogno di essere assistiti a casa con programmi personalizzati, evitando il ricovero, in ospedale o in casa di riposo, per un tempo maggiore del necessario. "Una risorsa importante per il territorio e che richiede tuttavia maggiore collaborazione con le strutture ospedaliere. All'atto delle dimissioni ospedaliere del paziente i colleghi di medicina generale dovrebbero contattarci per poterci mettere nelle condizioni di sapere chi e dove necessita dell'assistenza domiciliare- afferma il dott. Marcello Russo dell'A.D.I - si tratta di un sistema necessario per integrare al meglio il servizio sanitario pubblico". L'argomento è stato sviscerato oggi nel corso del convegno organizzato dalla Asl dal titolo percorso assistenziale nel paziente anziano con frattura di collo femore: nuove prospettive e strategie. Aumentano i casi di fratture. I pazienti sono tutti con età superiore ai 65 anni. Non tutti sono casi da intervento chirurgico ma tutti necessitano di un percorso di riabilitazione. Spesso in questi casi è indispensabile l'integrazione con l'assistenza domiciliare perchè la struttura pubblica non riesce a soddisfare il decorso post operatorio o riabilitativo semplice. Al momento sono 150 i pazienti in assistenza domiciliare per fratture. Di questi 80 non hanno subito l'intervento, 50 di loro si.

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