ATINA JAZZ FESTIVAL: 10 GIORNI DI FULL IMMERSION NEL JAZZ

Si è conclusa, con il concerto del pianista cubano Harold Lopez-Nussa e del suo quartetto, la ventinovesima edizione dell’Atina Jazz Festival, uno dei più prestigiosi festival jazz sul territorio italiano, che è riuscito a portare i grandi nomi della musica nazionale ed internazionale tra le strade di Atina. Dalla Louis Armstrong Dixieland Jazz Band, Susanna Stivali Quartet, alla Riverside Music School,  al Soul Jazz Unit, Dominc Miller, Patrizia Liquidara, Peppe Servillo & Solis String Quartet, fino a Sergio Caputo e Awa Ly.

 

Ospiti illustri che si sono esibiti in concerti rigorosamente gratuiti, secondo quanto previsto dalla formula “DO UT JAZZ”,  un progetto nato con l’obiettivo di valorizzare il territorio e di diffondere la cultura del jazz, rendendola accessibile ad un pubblico più ampio, con la possibilità di assistere gratuitamente a tutti gli eventi del Festival.

 

Si è voluto, cioè, rendere il pubblico protagonista facendolo partecipare, scegliere, ascoltare ma lasciando anche che potesse consigliare e sostenere il Festival, diventando parte attiva nelle condizioni di realizzazione dell’evento culturale. A tale progetto  ha aderito il direttore artistico di Atina Jazz Festival Antonio Pascuzzo e, a giudicare dall’affluenza ai concerti,  ha fatto davvero una scelta vincente.

 

Il festival è stato caratterizzato dalla presenza di Ernesto Assante e Gino Castaldo, prime firme di "Repubblica" che hanno tenuto le loro lezioni di jazz e rock, passando dall’ascolto dei migliori brani di Armstrong a quelli di Miles Davis  e dei Pink Floyd.

 

Meno convincente, forse a causa della grandi aspettative, la presenza di Sergio Caputo, che nella serata di sabato, ha riproposto i brani tratti dal suo album del 1983, intitolato appunto “Un sabato italiano”, preferendo piuttosto un “excursus” delle sue canzoni di allora, certamente di grande successo, ad una seduta integralmente fondata sull’interpretazione e sull’esecuzione esclusiva della musica jazz. 

 

Sono stati insomma 10 giorni di musica e cultura, dove non sono mancate le escursioni nel bosco, per ammirare le bellezze naturali della Valle di Comino, sempre rigorosamente a ritmo di Jazz, con visite guidate nelle città di Atina, Alvito e Gallinaro.

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