Duplice omicidio. Mistero svelato

Sono state le telecamere all’interno della cava che hanno rivelato che cosa è veramente successo nella prima mattinata di venerdì 7 Novembre nell’impianto di frantumazione marmi di proprietà della società “GPR MARMI SRL” a Coreno Ausonio. È notte. I potenti obiettivi con dispositivo ad infrarossi inquadrano Giuseppe Di Bello 35enne, proprietario di una cava vicina.

 

Si trova da solo nell’impianto dei fratelli Mattei. Armeggia per svuotare i serbatoi di nafta. All’improvviso i fari di un’auto. È quella dei due fratelli che varcano la soglia della cava. La sparatoria inizia quasi immediatamente. Dalle telecamere si vedono bene i bagliori delle rivoltelle. In pochi secondi, 15 colpi sparati e tre corpi a terra. Solo alle 6.30 però i corpi vengono rinvenuti quando arriva un operaio della ditta che si sta recando al lavoro.

 

Questi da l’allarme e immediatamente sul posto arrivano i carabinieri del N.O.R. della Compagnia di Pontecorvo unitamente a quelli della Stazione di Ausonia e al personale del 118 di Cassino.

 

Il resto è storia che conosciamo. I medici hanno constatato l’avvenuto decesso dei fratelli Amilcare e Giuseppino  e trasportato presso l’Ospedale Civile di Cassino il 35enne rimasto ferito, successivamente elitrasportato presso l’Ospedale Umberto I di Roma. La preliminare attività investigativa, fa subito ipotizzare un tentativo di furto di carburante da parte di Di Bello sorpreso poi dai fratelli Mattei allarmati dal sistema di allarme collegato ai propri telefoni cellulari. Di qui il conflitto a fuoco a distanza ravvicinata, il decesso dei due fratelli e il ferimento del 35enne.

 

Sul posto i carabinieri hanno rinvenuto e posto sotto sequestro:

- nr. 2 taniche in plastica;

- nr. 1 tubo in gomma della lunghezza di 2 m. circa;

- nr. 2 mini fari portatili;

- nr. 3 pistole semiautomatiche marca Beretta di cui una cl.7,65, una cl.9x21 ed una  cl.9, due delle quale, regolarmente detenute dai fratelli MATTEI;

- nr. 15 bossoli cl. 9x21 nr. 3 cl.9 e 4 cl.7,65.

 

I militari hanno quindi proceduto all’arresto nella flagranza di reato di Di Bello, ritenuto responsabile di “tentato furto aggravato, ricettazione, duplice omicidio  e porto abusivo di arma clandestina”. L’arrestato, è attualmente ricoverato e piantonato presso il Policlinico Umberto I di Roma a disposizione dell’A.G..   Le salme sono state trasportate presso la camera mortuaria dell’Ospedale Civile di Cassino per i conseguenti rilievi autoptici disposti dall’Autorità Giudiziaria procedente. Ora resta solo da stabilire chi ha sparato per primo. Sarà compito degli investigatori e  degli esperti di balistica.

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Commenti: 2
  • #1

    un lettore (lunedì, 10 novembre 2014 14:13)

    Non c'è che dire ormai siamo nel Far West ??????? Poi rubare gasolio stiamo proprio terra terra. Vale la pena uccidersi per queste cose !!! Direi proprio di no. Quando avete sospetti di qualcosa furti, risse, ecc, ecc dovete chiamare i Carabinieri o la Polizia di Stato mai farsi giustizia da soli.

  • #2

    lettore (lunedì, 10 novembre 2014 14:19)

    x un lettore -- Secondo me non dovrebbe esistere nulla che possa valere la pena di uccidere.....sigh!