Gilberta, i particolari dell'omicidio

La Nissan Micra dell’assassino di Gilberta. È stata la sua auto a tradirlo. Una testimone lo avrebbe visto mentre cercava di chiudere il bagagliaio del veicolo dove aveva caricato il corpo di Gilberta per spostarlo dalla zona di san Martino (ed andare poi a scaricarlo pochi chilometri più in la, in località Carpello).


Una volta che la testimone ha riferito questo particolare gli inquirenti sono andati a rivedere le immagini della telecamera della villa che si trova sulla strada che porta a San Martino.

Il corpo non poteva essere spostato se non occultato all’interno di un veicolo. E questo veicolo doveva necessariamente passare davanti il cancello della villa, quindi essere ripreso dalla telecamera. Così è stato, come dimostrano anche le immagini della ricostruzione del delitto fatta da “Chi L’Ha Visto”, la trasmissione di RaiTre che da subito si era occupata del caso di Gilberta Palleschi.


A questo punto i carabinieri non hanno dovuto far altro che rintracciare il proprietario della Nissan Micra e metterlo sotto torchio. Alle ore 07,30 di ieri mattina i Militari si sono presentati a casa di Antonio Palleschi, 43 anni muratore disoccupato e con precedenti penali per violenza sessuale, e lo hanno portato in caserma a Sora. Qui è iniziato un lungo interrogatorio nel quale l’uomo si è contraddetto in diverse occasioni. Gli investigatori avevano controllato anche le celle agganciate dal suo telefonino che dimostravano la sua presenza in località san Martino il primo novembre.


“Alla richiesta di ulteriori notizie e precisazioni per giustificare la sua presenza in quel giorno e in quella fascia oraria nella località San Martino, volontariamente, l’uomo ammetteva di aver tentato un approccio nei confronti della donna per fini sessuali”. Alla fine dunque l’uomo ha confessato, rivelando anche particolari agghiaccianti del suo folle delitto.


Antonio Palleschi (non ha vincoli di parentela con la vittima) ha raccontato di aver incrociato Gilberta quella mattina del primo novembre scorso e di aver tentato di violentarla. Lei si sarebbe ribellata ed allora l’ha presa a calci e pugni fino a farla svenire. Anche da terra svenuta l’avrebbe poi colpita violentemente alla testa. Era già stato in carcere per lo stesso motivo quindi si era convinto che, per non tornarci, Gilberta doveva morire e lui doveva far sparire il corpo. Per questo l’ha caricata sulla sua auto: per disfarsi del cadavere in un dirupo alla fine di una strada sterrata prossima ad una cava abbandonata.


“I vestiti, invece, e parte della tappezzeria della propria autovettura li occultava in altre due distinte località, lontane tra esse con l’intento di nascondere le prove a suo carico”. Ed in effetti questi sono stati ritrovati in località Fossa Majura e presso l’ex discarica comunale di Campoli Appennino, sempre zone impervie e boschive difficilmente raggiungibili e particolarmente isolate.


Ma non è tutto, nella sua mente perversa, Antonio Palleschi è tornato il giorno dopo per spogliarla e abusare del suo cadavere. Adesso tv, giornali, intervistano criminologhi e psichiatri per cercare di capire che razza di mente perversa può aver commesso azioni così terribili.

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Commenti: 5
  • #1

    Solo per una riflessione (giovedì, 11 dicembre 2014 12:27)

    Se le telecamere possono servire anche a questo ben venga la loro installazione all'esterno delle abitazioni e su tutte le strade. Forse sarebbe da rivedere un tantino la legge sulla privacy.

  • #2

    donna io (giovedì, 11 dicembre 2014 12:42)

    R.I.P. Gilberta povera donna si è trovata nel posto sbagliato nel momento sbagliato . Povera mamma

  • #3

    indipendente (giovedì, 11 dicembre 2014 18:21)

    Criminologhi e psichiatri non perdete tempo per cercare di capire la follia di questo essere che non avrebbe mai dovuto esistere. Non c'è niente da capire in una mente diabolica se non che non è malata e che è capace di intendere e volere e non il contrario. Tutta la raccapricciante vicenda è stata condotta da una volontà ben lucida e non riesco ad immaginare neanche quanto dolore stia sopportando la famiglia.
    Spero solo che la giustizia cominci ad essere vera giustizia per il rispetto di Gilberta (R.I.P.) e di tutti coloro che le sono vicino.

  • #4

    un lettore (giovedì, 11 dicembre 2014 20:47)

    Come si puo' arrivare a tanto. In altri tempi un individuo del genere veniva fucilato o impiccato adesso non si puo' piu' fare, e allora !! Cara Magistratura ci appelliamo affinche' questi terribili omicidi non debbano piu' accadere spetta a voi darci una pena esemplare ad un individuo che non e' degno di stare in mezzo ad una societa' civile. Per questo dovete darci l'ergastolo. Ma buttate veramente la chiave della cella.

  • #5

    dheniparis@libero.it (giovedì, 11 dicembre 2014 23:36)

    Cari Amici,
    spero solo che gli avvocati non cerchino di attuare sempre i stessi giochetti per fargli prendere l'infermita' mentale, perche' questo bastardo e' stato così freddo e preciso nel fare le cose che non lo si puo' considerare un'infermo, spero che in carcere venga ripagato della stessa moneta. R.I.P. Sig.ra Gilberta.