Si dichiarava a zero reddito ma aveva un patrimonio di 220 mila euro

Di professione faceva l’imprenditore ma evidentemente la su attività la svolgeva per Hobby visto che non gli procurava alcun reddito.

 

Si tratta di un 45enne di Ceprano il quale aveva richiesto al Comune un assegno per il nucleo familiare spettante ai possessori di reddito ISEE non superiore a 23 mila euro.

 

Alla domanda aveva anche allegato una dichiarazione ISEE riportante un valore di 0 euro. Proprio per effetto di tale dichiarazione l’INPS di Frosinone aveva corrisposto un assegno dell’importo di mille e 680 euro. 

 

 

Dai controlli effettuati però dalla guardia di finanza risultava invece che aveva occultato  al fisco redditi per oltre 220.000 euro, come rilevato al termine delle operazioni ispettive nell’ambito delle quali è stato fatto ricorso anche ad indagini bancarie.  

 

Naturalmente l’occultamento dei ricavi ha indotto in errore il competente ufficio comunale che ha vagliato positivamente la domanda, consentendo la successiva erogazione dell’assegno da parte dell’INPS. Al termine del controllo l’imprenditore è stato denunciato alla competente Autorità Giudiziaria per il reato di “”truffa ai danni dello Stato”” e segnalato all'INPS per l'attivazione della procedura di recupero della somma indebitamente percepita.  

 

Il controllo si inquadra in un contesto di attività di vigilanza che la Guardia di Finanza di Frosinone sta attuando al fine di verificare che gli aiuti economici dello Stato o degli Enti locali destinati alle persone più bisognose non vengano lucrate da chi occulta i propri redditi o il proprio patrimonio. 

 

Solo nella prima parte dell’anno, la Brigata di Ceprano ha denunciato 5 persone di vari Comuni della provincia di Frosinone che avevano falsamente attestato la propria posizione reddituale al fine di beneficare del “gratuito patrocinio”, ossia dell’assistenza legale gratuita riservata ai cittadini che versano in condizioni disagiate e che sono titolari di redditi per importi inferiori a 11.300 euro. I responsabili di tali condotte dovranno rimborsare allo Stato le spese di giustizia delle quali avevano beneficiato gratuitamente e saranno sottoposti ad un procedimento penale.

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Commenti: 4
  • #1

    OK (martedì, 27 gennaio 2015 17:22)

    Brava la redazione! che quando non condivide i commenti cancella tutto.
    I Lettori, sicuramente non capiranno, ma la redazione sì.
    Un pò di umiltà non guasta mai!
    Non è mai troppo tardi per promuoversi, anche per le professionalità ultra trentennali.
    In ogni caso complimenti alla Redazione che ci dà anche la possibilità di questi commenti

  • #2

    Frosinone Web (martedì, 27 gennaio 2015)

    In questo articolo originariamente c'era una cifra inesatta. Un lettore ce lo ha fatto notare utilizzando la sezione commenti (avrebbe potuto farlo inviandoci una mail). Abbiamo corretto ma abbiamo anche cancellato il commento perché, una volta effettuata la correzione, il commento sembrava senza senso. A questo punto il lettore in questione ci ha criticato per la cancellazione. Poi ha scritto altri tre commenti, che NON abbiamo cancellato. Quindi, nel quarto commento, si è reso conto che in effetti non avevano alcun senso i commenti una volta che il pezzo era stato corretto e, in qualche modo, ci chiedeva di cancellarli. Così abbiamo fatto. Ora non sappiamo se il signor "Ok" è lo stesso lettore o qualcun altro. "Ok" ci critica perché li abbiamo cancellati. "un po' di umiltà non guasta mai" è quello che pensiamo anche noi. Al signor "Ok" chiediamo 1) di firmarsi 2) se ha lamentele o suggerimenti di utilizzare la mail. Questo spazio è invece dedicato a chi vuole commentare "il fatto". 3) Vorremmo prendere lezioni di umiltà, di educazione, rispetto... però, se non le dispiace, preferiamo che ad insegnarci ci sia una persona che sappia di cosa parla. Di certo non possiamo imparare l'umiltà da chi va in giro ad insegnare il mestiere agli altri senza averne titoli. Come dice lei: "un po' di umiltà non guasta mai"!

  • #3

    lettore1 (martedì, 27 gennaio 2015 20:31)

    Da quest'anno coloro che hanno per anni speculato sullo Stato Sociale, o rischiano di brutto o smettono di rubare. Finalmente qualcosa si muove e così si potranno combattere i "finti poveri". Fino a oggi con una semplice autocertificazione accedevano a servizi pubblici a tariffe agevolate: tra questi asili nido, borse di studio, alloggi, troppi furbetti, ma ora sarà più difficile approfittare e si potrà garantire l'accesso agevolato ai servizi a chi ne ha realmente bisogno. Ne abbiamo viste troppe con ville lussuriose al limite dello sfarzo, con auto di grande cilindrata che hanno per anni frodato il nostro Paese. Complimenti alle fiamme gialle e l'invito alle istituzioni di continuare così!

  • #4

    Gianni (martedì, 27 gennaio 2015 23:41)

    Elogio alla Guardia Finanza,che unico corpo delle forze dell'ordine che attiva per queste argomentazioni,colgo occasione per invitarli a fare delle indagini approndite sulla Effettiva presenza o doppio lavoro dipendenti Comunali,Provinciali,Regionali,Ospedali ecc
    Anche quelli sono sperpero e frode ai cittadini ed imprenditori che pagano le tasse