Tratta di esseri umani

Era l’amministratore legale di una nota azienda di autotrasporti con ben 130 automezzi e 200 dipendenti. Questi non si faceva alcuno scrupolo a far lavorare i suoi camionisti per oltre 20 ore al giorno.


Per ottenere questo il risultato era disposto a minacciare ed a vessare i conducenti scegliendoli tra l’altro tra i lavoratori stranieri, soprattutto polacchi. Protagonista della vicenda un 52enne di Piedimonte san Germano già colpito da mandato di arresto europeo (M.A.E.) emesso nei suoi confronti dall’Autorità giudiziaria francese.


Le indagini condotte dalla Polizia Francese, alle quali hanno collaborato i Carabinieri  della Compagnia di Cassino, hanno permesso di appurare che l’arrestato, che aveva un deposito a Cassino, aveva impiegato lavoratori stranieri in condizioni contrarie alla dignità umana.


Gli autisti di autoarticolati dovevano esercitare l’attività lavorativa ben oltre le normali ore di lavoro previste dal contratto.  La ditta infatti per occultare i tempi di guida che erano superiori alle 20 ore al giorno, più di 5 ore di guida ininterrotta e con riposo giornaliero inferiore alle 6 ore, chiedeva agli autisti di manomettere il cronotachigrafo e mostrare, durante i controlli delle Forze di Polizia, falsi certificati di non lavoro detti “certificati di non impiego”.


Tali comportamenti oltre ad essere contrari alla dignità umana, mettevano in pericolo la vita degli autisti e quella di altri utenti della strada. L’uomo è stato quindi arrestato ed associato presso la Casa Circondariale di Busto Arsizio (VA) in attesa di essere estradato in Francia, dove dovrà scontare una pena detentiva (definitiva) ad anni sette (7) per “tratta di esseri umani, complicità in falsificazione ed uso di documenti falsi”.

Scrivi commento

Commenti: 3
  • #1

    . (mercoledì, 28 gennaio 2015 08:27)

    ecco come succedono gli incidenti ...

  • #2

    l'acqua calda (mercoledì, 28 gennaio 2015 11:22)

    x fare rispettare le pur minime regole ci vogliono le magistrature straniere perchè,come è noto,in Italia non esiste nè democrazia nè tantomeno il minimo di giustizia che regoli il senso di comunità-nazione

  • #3

    Autista (mercoledì, 28 gennaio 2015 15:14)

    Qualche anno fa da quelle parti feci una periodo di prova sull'asse Torino-Melfi praticamente senza mai poter rispettare le pause.
    Nonostante questo il giro di consegne che mi era stato dato come di facile esecuzione non riuscii a completarlo, quindi rimasi sorpreso quando il Capo mi chiese di restare.
    Sospettando una "sola" e non essendo del posto chiesi in giro ai colleghi se il timore fosse fondato...
    Ero in numerosissima compagnia: da tempo, e non solo dipendenti, aspettavano di essere pagati.
    Così, sorpreso per la disinvoltura con la quale un tale modo di operare venisse tollerato dalle aziende che si servivano di quella Ditta di Trasporti, e dopo un paio di tentativi, rinunciai anche all'idea di avere solo un rimborso spese, di cui pagare un avvocato in una città che non conoscevo era il problema più grande.
    Da queste cose sembrerebbe che il degrado legato al traffico di droga con sparatorie in centro non è casuale, a conferma che la linea di confine della "Camorra" (criminalità strutturata su un territorio) sale sempre più e si sia lasciata Cassino alle spalle.