Operazione Cripto. Quattro in Manette

Quattro ordinanze di custodia cautelare, di cui tre in carcere ed una agli arresti domiciliari nei confronti di altrettante persone accusate, a vario titolo ed in concorso fra loro, di aver posto in essere un radicato ed esteso traffico di sostanze stupefacenti del tipo hashish, eroina e cocaina, nonché di lesioni come conseguenza di altro delitto e resistenza a pubblico ufficiale.


Le persone finite in manette per mano dei Carabinieri sono G.M. di 33 anni, L.P. di 36 anni, C.D.N. di 30 anni e G.A. di 31 anni (quest’ultimo già detenuto per altra causa) tutti residenti nel cassinate.


L’indagine ha inizio a seguito del verificarsi di un caso di overdose, occorso ad un abitante del cassinate nel settembre del 2013.In quel caso i sanitari del 118, permetteva salvarono la vita all’assuntore. Grazie poi alla collaborazione di quest’ultimo e, prima ancora, dei suoi familiari esasperati di vivere i disagi che comporta la presenza di un tossicodipendente in famiglia, sono scattate immediatamente le indagini.


Attraverso una serie di accertamenti e di controlli serrati, gli investigatori sono riusciti a dare non solo un nome a chi aveva venduto la dose nociva di droga, ma anche a definire le fila di un gruppo dedito allo spaccio di stupefacenti che, dopo essersi rifornito di droga presso le piazze di spaccio della vicina Campania, in particolare presso il Parco Verde nel comune di Caivano, la riversava nella città martire e dintorni.


L’articolata attività investigativa, durata quasi un anno, permetteva di trarre in arresto nella flagranza di reato quattro persone e di sequestrare 2 dosi di cocaina, 30 dosi di eroina e 24 dosi di hashish, consentendo, infine, di raccogliere elementi di reità a carico di 19 persone, di cui tre donne,  resesi responsabili, a vario titolo, dei reati relativi alla detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti.


In particolare, nell’ambito delle indagini, emergeva che il sodalizio, al fine di rendere incomprensibili i contatti telefonici,  aveva adottato una sorta di alfabeto morse (da qui il nome dell’operazione CRIPTO) consistente in alcuni squilli, in base al numero dei quali gli acquirenti comprendevano se fosse disponibile lo stupefacente, il tipo di sostanza e la conferma della presenza dello spacciatore sul luogo dell’appuntamento. Tale metodologia veniva compresa e decriptata  solo grazie all’intuito degli inquirenti i quali, dopo non poche difficoltà, riuscivano a decifrare tale forma di comunicazione, facendo chiarezza sui contatti tra fornitori ed assuntori. Le indagini hanno messo in evidenza, altresì, l’inquietante ritorno dell’uso di eroina, soprattutto da parte dei giovani, una volta considerata la droga dei poveri e il cui costo è raddoppiato rispetto alla cocaina.


Due dei principali indagati, durante il trasporto di un quantitativo di sostanza stupefacente, al fine di sottrarsi al controllo della circolazione stradale da parte delle pattuglie dei Carabinieri di Cassino, forzavano i posti di controllo, mettendo in pericolo l’incolumità dei militari e di ignari utenti della strada. Inoltre, alcuni degli odierni arrestati, sono indagati per spaccio di sostanze stupefacenti con l’aggravante di aver ceduto la droga, di tipo eroina, a persone di minore età.

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Commenti: 3
  • #1

    banana republic (mercoledì, 04 novembre 2015 13:15)

    Le mafie brindano al proibizionimo...'ntrangheta, mafia, camorra, s.c.u. hanno soldi a palate da riciclare, stanno avvelenando quello che resta dell'economia reale.
    Siamo sicuri che non sia il caso di attuare politiche di contenimento del danno?
    Se ritorna di moda l'eroina, nonostante i morti degli anni 70/80, vuol dire che la società ha fallito con le politiche antiproibizioniste, e più in generale ha fallito il modello culturale dominante fatto di consumismo omologante, la spinta autodistruttiva di una gioventù allo sbando ne è il riflesso più sconfortante e doloroso.
    Finché i giovani non si scrollano dalla coscienza i condizionamenti dettati da preti e politici (attraverso stampa e tv) non avranno mai la forza per alzare lo sguardo e dire "no!" a questa società di avidi in putrefazione, e per poter dire di "si!" a solidarietà, uguaglianza, libertà e bellezza.
    Ovviamente prima occorre riprenderci la sovranità (non solo monetaria) dalle mani dei banchieri (amici del premier cazzone) e lobbisti vari (TTIP).

  • #2

    Decima (mercoledì, 04 novembre 2015 13:48)

    Concordo. Credo che la legalizzazione sia l'unica strada percorribile.

  • #3

    Mario (mercoledì, 04 novembre 2015 16:28)

    Occorrerebbe un "reset" globale per risvegliare le coscienze...