Sgominata la Banda del Buco

C’è anche un ceccanese tra le quattro persone fermate dai carabinieri di Genova. Sono tutti accusati di far parte di una banda specializzata nelle rapine in banche con la tecnica del buco.


I quattro, tutti laziali, agivano durante la chiusura pomeridiana degli istituti di credito. Studiavano per mesi gli obiettivi da colpire. Agivano con maschere di Chaplin e Groucho Marx.


Una banda composta da almeno sette persone che nel capoluogo ligure ha messo a segno tre colpi, da luglio 2014 a maggio 2015.


In manette sono finiti Giuseppe Campo, 57 anni, di Roma, Colombo Pizzuti, 49 anni, di Ceccano, Massimo Russo, 57, di Roma e Antonio Colagrossi, 55, di Frascati. Altri tre sono indagati a piede libero.


La banda, come appurato dagli investigatori coordinati dal pm Federico Manotti, scavava un buco nel pavimento o su una parete di un immobile attiguo alla banca non frequentato, come un vano caldaia o una intercapedine tra due palazzi, durante il fine settimana e il lunedì, all'orario di chiusura, faceva irruzione.


L'azione dei quattro era sempre aiutata da un palo e le comunicazioni avvenivano attraverso auricolare. Durante un colpo una di queste è stata presa e da qui sono iniziate le ricerche. I quattro parlavano con accento sardo per depistare. Puntavano le pistole al direttore e ai dipendenti e li rinchiudevano in una stanza.


Appena si aprivano le porte degli armadi blindati arraffavano i contanti e sparivano di nuovo dal buco. I quattro avevano cambiato zona d'azione dopo i colpi in Liguria e si erano spostati in Lombardia: il 18 ottobre avevano cercato di colpire in un istituto di credito a Desio, ma l'allarme li aveva fatti desistere.


A Genova la banda aveva colpito la banca Carige di via Renata Bianchi, dove avevano portato via 60 mila euro, la banca Popolare di Chiavari, in via Torti, e la banca Regionale europea di corso Torino, dove, in entrambi i casi, i colpi avevano fruttato 30 mila euro.

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