Omicidio. Condannato a  17 anni Sante Cipollone

Omicidio volontario in concorso e occultamento di cadavere. Sante Cipollone è stato riconosciuto colpevole dal tribunale e condannato a 17 anni di reclusione.


Parliamo dell’omicidio di Mario Domenico Grossi il 78enne giardiniere di Sora ucciso dai suoi due vicini, Sante Cipollone appunto e Angelo Pellegrini. Per quest'ultimo si seguirà il rito ordinario. Mentre Cipollone aveva chiesto ed ottenuto l’abbreviato.


I fatti.  Il 13 aprile del 2014 i due hanno voluto dare una “lezione” al vicino con il quale avevano discussioni da anni.


Questa almeno la versione del Cipollone. Quindi lo hanno malmenato e poi gettato nel fiume Liri. Il tutto è accaduto nei pressi dell’abitazione della vittima in località Compre a Sora. Secondo la corte d’assise di Cassino però i due avevano intenzione di uccidere. Fondamentale il racconto del testimone oculare dell’omicidio. La stessa persona che ha immediatamente chiamato i carabinieri.


Questi ha raccontato della selvaggia aggressione ed anche del fatto che i due una volta gettato il corpo nel Liri lo hanno anche preso a sassi per cercare di farlo affondare. Ci sono volute due settimane ai sommozzatori dei vigili del fuoco per ritrovare il cadavere di Mario Grossi. I due assassini però furono arrestati subito. Cipollone ha sempre portato avanti la tesi secondo la quale non ci sarebbe stata volontà di uccidere. Per questo ha chiesto il rito abbreviato. Ma il tribunale ha invece riconosciuto l’omicidio volontario. Ora il suo legale ricorrerà in appello contro la sentenza di primo grado.

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