Droga. Sgominata Feroce Organizzazione Criminale

11 persone arrestate a Frosinone. Si tratta dei componenti di un’agguerrita organizzazione criminale che gestiva il traffico e lo spaccio di stupefacenti. Si erano impossessati di un’intera ala della palazzina di Corso Francia grazie anche all’intimidazione nei confronti degli altri condomini alcuni dei quali hanno preferito abbandonare il proprio appartamento subito occupato dall’organizzazione.

 

Operazione Nineteen, così l’hanno chiamata i carabinieri che questa mattina dopo un anno e mezzo di serrate indagini hanno fatto irruzione bloccando innanzitutto le vedette che avrebbero dovuto avvisare dell’arrivo delle forze dell’ordine al Lotto 19.

 

Qui, a due passi dal noto casermone e poco distante dalla questura, l’organizzazione aveva messo su un giro di spaccio che fruttava circa 10 mila euro al giorno. I clienti arrivavano da tutta la provincia di Frosinone e anche da Colleferro e Valmontone.

 

I reati contestati: detenzione e spaccio di stupefacenti, detenzione illegale di armi, tentata estorsione aggravata e continuata, sequestro di persona, lesioni personali aggravate. Quest’ultimo reato non sarebbe stato neppure denunciato se i carabinieri non avessero lasciato delle telecamere. Grazie a queste hanno scoperto che un acquirente che non aveva pagato era stato sequestrato e portato nel sottoscala della palazzina. Qui davanti a tutti, condomini, clienti ed altri gruppi criminali è stato massacrato di botte. All’uomo, dopo il pestaggio, i medici hanno dovuto applicare due pacche di metallo in viso.

 

Tutti sapevano ma nessuno aveva il coraggio di denunciare, per timore di ritorsioni. Per questo i carabinieri hanno dovuto fare tutto da soli e solo dopo un anno e mezzo sono riusciti a raccogliere le prove per tenere in carcere tutti i componenti della associazione criminale, tutti giovani dai 20 ai 46 anni e quasi tutti di Frosinone. Tra loro anche un ceccanese, ed un anagnino. Due gli stranieri un albanese ed un colombiano.

L'indagine Partita nel Luglio 2014

L’indagine, che è iniziata nel luglio del 2014, con un’efficace attività info-investigativa svolta attraverso prolungati e gravosi servizi di osservazione e pedinamento specie in orario notturno, si è da subito focalizzata  su una famiglia residente in un palazzina di Corso Francia, già oggetto di investigazioni nel 2012, periodo in cui  avevano organizzato in quel luogo una fiorente base di spaccio di cocaina. I membri della famiglia dominavano di fatto l’intera area riuscendo addirittura a sottomettere e far tacere alcuni abitanti che, vista la loro insospettabilità, vennero addirittura coinvolti a collaborare nell’occultamento di notevoli  quantitativi di droga presso le loro abitazioni.

 

Le indagini dell’epoca consentivano di infliggere un duro colpo alla famiglia poiché nel corso di mirate perquisizioni, gli operanti riuscivano a rinvenire e sequestrare all’interno di un appartamento occupato da  una 63enne,  circa 400 grammi di cocaina oltre a tutta l’attrezzatura necessaria  per il taglio e confezionamento delle dosi da destinare agli acquirenti. Successivamente, all’arresto della insospettabile signora, lo stesso personale raccoglieva elementi tali che  consentivano all’Autorità Giudiziaria di emettere un provvedimento cautelare  restrittivo  nei confronti di quattro dei cinque membri del nucleo familiare. 

 

A causa delle vicissitudini giudiziarie le attività criminose, subivano inizialmente un forte rallentamento, ma in meno di due anni l’illecito traffico riprendeva alacremente con l’adozione di maggiori cautele e strategie finalizzate a “schivare” i controlli delle forze dell’ordine.    

 

Così dopo la cennata fase iniziale, l’indagine coordinata dalla Dott. Misiti, si sviluppava sino al febbraio del 2015,  attraverso il contemporaneo utilizzo dei più innovativi mezzi tecnologici e delle tradizionali tecniche d’indagine fatte di osservazione e riscontri sugli acquirenti che si è potuto appurare essere decine e decine, provenienti da tutta la provincia.

 

Nel corso dell’attività sono stati svolti anche mirati interventi (comunicati in allegato), che hanno permesso di trarre in arresto già n. 7 soggetti (di cui 6 in flagranza di reato) e sequestrare tra l’altro oltre 10 kg tra cocaina, marijuana e hashish (con circa 5.600 dosi già pronte), 30.000 € in contanti, 3 pistole e 119 colpi e un sistema di ultima generazione per la video sorveglianza, per complessivi 200.000 € circa.

 

L’investigazione acclarava che gli indagati, in una palazzina popolare, denominata “lotto 19”, e da qui il nome dell’indagine, avevano costituito una vera e propria piazza di spaccio, aperta 24h ove gli acquirenti potevano rifornirsi di ogni tipo di droga, che nel volgere  di breve tempo raggiungeva livelli tali da poterla paragonare ad un “supermercato” di Cocaina, Hashish e Marijuana.

le abitazioni erano state arbitrariamente dotate di portoni blindati, di apparecchiature di video sorveglianza, di radio-collegamenti e di sistemi di allerta sonora attivati all’eventuale arrivo dei Carabinieri dalle “vedette” posizionate all’esterno.

 

L’egemonia e la forza della consorteria criminale, che si affermava nella più assoluta omertà generale, era espressa attraverso la notorietà del possesso di armi, con pubblici pestaggi  e in un caso con il sequestro di persona, un compratore insolvente (indagine su quest’ultimo punto e uno dei sequestri svolti per convergenza investigativa con personale della Squadra Mobile della locale Questura). Più in particolare, il gruppo criminale facente capo alla nota famiglia per recuperare i crediti verso “clienti” morosi, all’occorrenza ricorreva a veri e propri pestaggi e la loro affermazione sul territorio anche rispetto ai concorrenti, era sostenuta anche dal possesso di efficientissime armi da fuoco e numeroso munizionamento, sequestrate  nel corso delle  citate operazioni.

Gli ingenti guadagni realizzati dall’illecito traffico, consentivano ai componenti del nucleo familiare di sfoggiare un elevato tenore di vita, di possedere  auto  di grossa cilindrata nonché veicoli d’epoca, infatti oltre ai citati provvedimenti personali l’Autorità Giudiziaria, disponeva anche il sequestro di:

 

6 autovetture (di cui 4 d’epoca): una ford mustang,  una opel gt coupé, una fiat cinquecento, una fiat seicento, una bmw x3 e una fiat 500, per complessivi 120.00 € circa; 3 tra conti correnti e conti deposito, per un ammontare di: 17.000 €.

 

Nel corso dell’odierna operazione i militari impegnati hanno altresì eseguito numerose perquisizioni domiciliari, rinvenendo e sequestrando a carico di:

 

T.M. 25enne: 6 dosi di marijuana (per 6 gr), 1 grinder,  5 bombe carta illegali, 1 fucile ad aria compressa diana f.38, 1 pistola scaccia cani rifacimento revolver 6 pollici, priva di tappo rosso con 6 colpi nel tamburo.  P.D. 25enne: 1 proiettile cal. 12,7 da esercitazione. Complessivamente  il “danno” arrecato alla struttura criminale ammonta a circa 350.000 euro.

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Commenti: 1
  • #1

    Bella (venerdì, 15 gennaio 2016 15:04)

    E ancora una volta .. Non ci sono né nomi e ne cognomi di questi animali ..... Certamente non si può chiamarli uomini ...... Possibile che questi balordi debbano andare in giro ( perché certamente così sarà ) pochi giorni dentro e poi di nuovo a fare quello che hanno sempre fatto .. E la prossima volta. ( se ci sarà una prossima volta ) che gli faranno ? Balordi siete la rovina dei nostri giovani , e la preoccupazione di tutti i genitori ... Bastardi in GALERA per sempre !!!!!!!