Droga Otto Arresti

Porta la firma della squadra mobile di Frosinone l'operazione antidroga che ha portato all'arresto di ben otto persone.

 

Dalle prime ore di questa mattina infatti la polizia di stato ha dato esecuzione ad 8 misure di custodia cautelare nei confronti di persone del capoluogo.

 

L’indagine, condotta dalla Squadra Mobile di Frosinone e coordinata dal Sostituto Procuratore Dr. Adolfo Coletta, ha preso le mosse da un episodio avvenuto a Frosinone, in Via Cese, nei pressi del cimitero, la notte del 17 luglio 2014, quando si affrontarono in un violento scontro un gruppo di rumeni e una banda di cittadini albanesi, tutti stanziati da tempo nel capoluogo ciociaro e dediti ad attività delittuose. 

In particolare, si accertò che la furiosa rissa era stata originata da una serie di circostanze in cui gli albanesi avevano infastidito alcune ragazze rumene intente a prostituirsi in Via A. Vona, nei pressi della zona industriale di Frosinone (asse attrezzato). 

 

Così, i componenti della banda di rumeni, come espediente, concordavano un incontro chiarificatore col gruppo avverso nella zona del cimitero; all’appuntamento però si presentavano armati di coltelli e mazze di ferro che utilizzavano per picchiare selvaggiamente gli albanesi e poi distruggere completamente le due autovetture con le quali questi ultimi erano arrivati all’appuntamento.  

A partire da quel violento episodio, gli investigatori del dr. Carlo Bianchi hanno avviato due distinte attività di indagine sia nei confronti della banda di rumeni, sia nei confronti degli antagonisti albanesi. 

 

In particolare, per quanto riguarda il gruppo delinquenziale rumeno l’attività investigativa, conclusasi nel mese di giugno 2015 con l’esecuzione di 6 ordinanze di custodia cautelare, ha  smantellato un’associazione per delinquere di carattere transnazionale finalizzata allo sfruttamento della prostituzione, evidenziando come i destinatari delle misure facessero giungere in Italia giovanissime donne dell’est – trattate come vere e proprie schiave - per avviarle alla prostituzione sulle strade del nostro territorio. La banda di albanesi – i cui componenti sono i destinatari delle odierne misure cautelari, 5 in carcere e 3 agli arresti domiciliari – è stata invece oggetto di una diversa ed articolata attività di indagine, sia di tipo tecnico che tradizionale, nel corso della quale è stato dimostrato che costoro, unitamente ad un italiano, si rifornivano di ingenti quantitativi di sostanze stupefacenti, soprattutto cocaina, da un loro connazionale dimorante nella Capitale, per poi spacciarla al dettaglio sul mercato del frusinate.

Tra gli arrestati anche un pastore. I destinatari delle misure cautelari sono sette cittadini albanesi, di cui 6 domiciliati nel capoluogo ciociaro e uno a Roma, e un quarantaduenne frusinate; quest’ultimo, dedito abitualmente all’attività di pastorizia, si riforniva di varie tipologie di stupefacenti attraverso la banda di albanesi, per poi spacciarla al dettaglio nel capoluogo.

 

Le indagini hanno fatto emergere anche le modalità attraverso le quali l’organizzazione agiva in modo spregiudicato sul mercato frusinate degli stupefacenti; le cessioni delle dosi avvenivano soprattutto nei bar o in luoghi pubblici, (Madonna della Neve o in via lago di Como) ma in alcuni casi gli acquirenti, per procurarsi la droga, si presentavano direttamente presso le abitazioni degli stranieri.  

 

Nel corso dell’attività investigativa, durata quasi due anni, gli agenti della Squadra Mobile – a riscontro specifico delle indagini che erano in atto - hanno eseguito altri 5 arresti in flagranza di reato per il delitto di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti a carico di altrettante persone che fungevano da “corrieri” della droga per conto degli albanesi. Tra gli arrestati in flagranza, vi è anche un trentenne albanese già noto alle cronache per essersi reso responsabile di una rocambolesca fuga dal carcere di Cagliari nel più classico dei modi, ovvero annodando delle coperte alle sbarre della cella per poi calarsi dalla finestra e guadagnare così la temporanea libertà. 

 

Anche base logistica per Furti e Rapine. A tali episodi sono seguiti consistenti sequestri di stupefacenti, così come numerosi recuperi di singole dosi cedute ai vari acquirenti (tutti segnalati in via amministrativa per uso personale) durante l’attività di spaccio al dettaglio. Le indagini hanno fatto emergere altresì come gli odierni arrestati offrissero anche una vera e propria base logistica per gruppi di connazionali che giungevano nel capoluogo ciociaro, provenienti dal Nord Italia, per perpetrare rapine e furti in ville ed in appartamenti sul territorio frusinate.  

 

A tal proposito, si richiama in particolare il noto episodio avvenuto la sera del 20 dicembre del 2014, quando la Squadra Mobile intercettò e bloccò tre cittadini albanesi che annoveravano numerosi precedenti per reati contro il patrimonio, operanti prevalentemente in Liguria, e che verosimilmente avevano intenzione di intraprendere ulteriori attività criminali nella zona di Frosinone. I tre furono arrestati per i reati di resistenza, violenza e lesioni a P.U. in concorso, dopo una violenta colluttazione, in cui rimasero feriti due poliziotti, tra cui il Capo della Squadra Mobile, ed un inseguimento rocambolesco, iniziato dinanzi al bar Minotti e conclusosi presso l’incrocio di Brunella.

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Commenti: 5
  • #1

    decima (martedì, 24 maggio 2016 15:25)

    Ottimo lavoro. Bravi

  • #2

    come é possibile (martedì, 24 maggio 2016 17:04)

    Io mi domando come sia possibile che 4 straccioni venuti dal nulla riescano a mettere in piedi una organizzazione del genere senza che le forze dell'ordine intervengano prima.
    Voglio dire..io lavoro 12 ore al giorno ma non ho neanche la macchina.
    QUando giro per frosinone,roma ed altri posti, vedo albanesi e rumeni maneggiare forti somme di denaro,consumare nei bar somme alte e soprattutto sono sempre alla guida di audi,bmw e mercedes.
    La figa non gli manca mai.
    PUO ESSERE CHE ALLA POLIZIA NON SALTI AGLI OCCHI CIO CHE VEDO IO?
    Può essere che sti giri grossi vengano a galla solo dopo che si sparano tra clan?
    Faccio i complimenti alla benemerita per cio che hanno SCOPERTO in questo caso...ma sono sicuro che se si mettessero nei bar a guardare..non occorrerebbe manco aprirle le indagini..si concluderebbero con 50 arresti al giorno senza fatica.
    ALbanesi e rumeni di merda!!!

  • #3

    ALEX (martedì, 24 maggio 2016 21:24)

    TAGLIATELI LA TESTA A STI ZOZZI!

  • #4

    cittadino (mercoledì, 25 maggio 2016 11:42)

    Ottimo lavoro da parte della Polizia di Stato.

  • #5

    mario (mercoledì, 25 maggio 2016 12:40)

    ... le persone credono sempre di saper far meglio il lavoro degli altri... per fare arresti e sequestri ci vogliono le prove... e le prove vanno cercate con mesi di indagini... ognuno pensi a fare il proprio lavoro anziché dare "consigli" su come operare... In Tribunale si portano le prove e non il fatto che il rumeno va in giro con la macchina di lusso o ha tanti soldi in tasca... perché poi arriva l'avvocato e ti dice che la macchina non è sua e i soldi non sono i suoi ma frutto di una vincita alla Snai. Ci vogliono mesi di appostamenti, indagini, sopralluoghi e soprattutto ricerca di prova... non bastano le semplici supposizioni.