Fisioterapista in Manette

È finita in manette dopo le indagini portate avanti dalla squadra mobile di Frosinone.

 

Si tratta di una fisioterapista che lavora presso l’ospedale Fabrizio Spaziani di Frosinone.

 

La donna, secondo quanto emerso dall’inchiesta, approfittava delle sedute riabilitative dei propri anziani pazienti per sottrargli i soldi dai portafogli. Dopo alcune denunce la polizia ha piazzato delle telecamere per osservare l’operato della donna che quindi sarebbe stata filmata proprio mentre portava a termine i furti.

La tecnica segnalata appariva molto scaltra poiché solo parte del denaro, contenuto all’interno dei portafogli, veniva trafugata, tanto che i pazienti, a conclusione della  terapia, pur avendo il forte sospetto di essere stati derubati, non si decidevano a sporgere denuncia, tratti in inganno dal restante denaro lasciato in loro possesso dal ladro. Dopo la raccolta di questi elementi indiziari, su segnalazione degli investigatori della Questura di Frosinone, il Sost. Procuratore dr Adolfo Coletta ha autorizzato l’istallazione di telecamere, per accertare cosa realmente accadesse.

La telecamera ha, difatti, inquadrato l’operatrice del reparto di riabilitazione che, dopo aver fatto accomodare sul lettino un’anziana paziente affidata alle sue cure, approfittava della sua distrazione, dovuta all’impegno nello svolgimento degli esercizi terapeutici, per sfilarle il portafogli dalla borsetta. L’abile manovra proseguiva con l’infermiera che, accertatasi di non essere osservata, estraeva alcune banconote e le nascondeva  nella  tasca  del

 


camice; poi, con estrema naturalezza, mentre continuava ad impartire istruzioni all’ignara anziana, riponeva il portamonete nella borsa della malcapitata. L’intervento in flagranza degli agenti permetteva di appurare che l’astuta ladra aveva asportato solo parte del denaro della vittima.

Anche in questo caso l’anziana paziente è rimasta interdetta ed ingannata dalla parte di denaro rimasta nel portafogli, tanto che solo a fatica e grazie alle immagini schiaccianti delle telecamere è stato possibile ricostruire nel dettaglio il deprecabile furto. Le indagini ora proseguono per ricostruire analoghi episodi di cui sono rimaste vittima altri pazienti. L’arresto in flagranza della quarantacinquenne, originaria di Frosinone, è seguito dal Procuratore Capo dr Giuseppe De Falco che, nelle prossime ore, chiederà la convalida del provvedimento restrittivo. Nel frattempo la donna è stata posta agli arresti domiciliari e dovrà rispondere di furto aggravato, perché commesso da incaricato di pubblico servizio, nell’esercizio delle sue funzioni e ai danni di persona anziana.

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Commenti: 17
  • #1

    alex (giovedì, 29 settembre 2016 09:26)

    lurida puttana.....

  • #2

    un lettore (giovedì, 29 settembre 2016 10:21)

    vogliamo i nomi

  • #3

    ALEX (giovedì, 29 settembre 2016 11:31)

    sono quello buono.........per alex minuscolo: ma sai soltanto dire porcate?! un linguaggio più consone lo conosci?

  • #4

    Dall'estero (giovedì, 29 settembre 2016 11:40)

    Purtroppo ci vorrebbero telecamere in tutti i posti pubblici, così si potrebbero eliminare tutte quelle persone che abusano il sistema, buona giornata

  • #5

    dall'estero ha ragione ma... (giovedì, 29 settembre 2016 12:33)

    Le telecamere costano un occhio della testa, andrebbero detratti ic osti di impianto e di gestione agli operatori di servizio e poi alla fine della carriera, se questi non avranno commesso illeciti, dovrebbero essere rimborsati i costi come detratti all'inizio del rapporto. A chi invece é stato pizzicato non verrà rimborsato nulla.
    Una struttura pubblica costa milioni di euro al fine di adempiere alle normative di vario genere, e questo é giustissimo...ma le telecamere servono per punire e chi commette gli illeciti deve pagare..anche di tasca sua!

  • #6

    un lettore (giovedì, 29 settembre 2016 16:46)

    Non c'e' che dire ? In Italia magnano tutti daglie Portantino aglie Ministre, ovviamente la Fisioterapista fra un massaggio e l'altro fregava pure meno male che c'e' una parte sana del paese SI Carabinieri e Polizia che dobbiamo sempre ringraziare.

  • #7

    Ahah (giovedì, 29 settembre 2016 17:33)

    State facendo un dramma per una povera sfigata che non riusciva più a pagare le rate della sua nuova ypsilon, l'abbonamento sky, nuovo smartphone, sedute di lampada, sessioni per dimagrire ed altre stronzate varie...

    Questo non è niente ancora...

  • #8

    Il nome... (giovedì, 29 settembre 2016 20:50)

    Chi sa il nome di questa puttana? ??

  • #9

    Ahah (giovedì, 29 settembre 2016 21:04)

    Non si può. C'è la legge sulla privacy.
    Facendo nome e cognome si commetterebbe un reato.

    Personalmente non condivido ma la legge è legge.

  • #10

    Ahah (giovedì, 29 settembre 2016)

    Per messaggio #4.
    Purtroppo non si posso installare telecamere all'interno dei luoghi di lavoro, ma solo negli accessi. Non si può riprendere, quindi controllare un dipendente statale durante l'esercizio delle proprie funzioni, senza l'autorizzazione del magistrato. Autorizzazione che può fornire solo dopo un inizio indagine come nel caso di questo articolo di cronaca. Solo quando, cioè, vi sia il sospetto di un reato. Ma non prima che esso avvenga. In questo paese da costituzione, l'innocenza è presunta. La colpevolezza è da dimostrare. Abbiamo tre gradi di giudizio.

  • #11

    ciociariaoggi (venerdì, 30 settembre 2016 18:51)

    il nome e cognome ci sono su Ciociaria oggi, ma quale reato?

  • #12

    Ahah (venerdì, 30 settembre 2016 19:45)

    Devo confessarle che non acquisto più i quotidiani cartacei ma leggo online le loro notizie.
    Quella in questione è riportata nel seguente articolo del seguente link:

    http://www.ciociariaoggi.it/news/frosinone/28350/il-video-della-fisioterapista-arrestata.html

    In questa pubblicazione non sono presenti né il nome, né il cognome della sventurata.
    Se lei mi conferma che lo sono invece nella versione cartacea, non posso che dirle tutto ciò che so in merito, e cioè che se una testata giornalistica si è presa la responsabilità di farlo, probabilmente la colpevole sarà già stata giustiziata per direttissima. O magari dal momento che ci sono le "prove evidenti" è risultata automaticamente già colpevole o magari rea confessa.
    Ma qui finisce la mia cultura in merito.
    Chiederei invece, volentieri, il parere di questa testata per illuminarci sul fatto.
    Chiederei alla redazione di darci, da esperti della notizia, qualche informazione più dettagliata in merito alla legge per la tutela della privacy in tema di reato penale.

    La domanda che ci poniamo a questo punto è la seguente:

    Perché alcune testate giornalistiche riportano i nomi degli arrestati ed alcuni no?
    Si può fare? Quando si e quando no?
    Ovviamente ringraziamo in anticipo la redazione di FrosinoneWeb ed approfittiamo per ringraziare gli addetti per il lavoro che fanno.

  • #13

    la redazione (sabato, 01 ottobre 2016 09:17)

    Molti lettori continuano a chiedere i nomi delle persone arrestate. Ribadiamo quanto già detto in altri interventi. In Italia vi è presunzione di innocenza sino a sentenza del tribunale. Sarebbe opportuno quindi che i nomi non si facessero. Questa però è, diciamo così, un’opzione del giornale, dipende dalla sua linea editoriale. È vero che, laddove ci sono prove certe, una confessione, un video, etc., questa “presunzione d’innocenza” è quanto meno attenuata, tuttavia potrebbero esserci delle spiegazioni razionali a quanto invece sembrerebbe “evidente”. Tali chiarimenti però possono emergere solo in un dibattimento in aula.

    In conclusione non vi è alcuna norma che impedisce di scrivere il nome di un indagato, o arrestato, dipende dal “buon senso” del giornalista. Noi crediamo che vi sia una giustizia penale ed amministrativa alla quale ognuno deve rispondere. Crediamo che chi sbaglia vada punito secondo legge e non posto ad una condanna pubblica. Altri la pensano diversamente. Tutto qua.

    Cogliamo l'occasione per ringraziare tutti i nostri lettori in particolare chi commenta gli articoli. Gradiremmo però che, soprattutto chi chiede i nomi, quanto meno scriva il proprio

  • #14

    Paoloxredazione (sabato, 01 ottobre 2016 09:46)

    Cara redazione , troppo facile dmfarecgiorbalisno cosi, la signora in questione è stata colta in fragranza di reato e ripresa , quale processo dobbiamo aspettare?
    Processi che durano 10 anni?
    In questo caso non si discute se abbia commesso o meno il fatto, il nome andava messo.
    Comunque è su Ciociaria oggi di ieri .

  • #15

    Ahah (sabato, 01 ottobre 2016 10:03)

    Grazie redazione. Ora il discorso sembra davvero molto più chiaro.

    "In conclusione non vi è alcuna norma che impedisce di scrivere il nome di un indagato, o arrestato, dipende dal “buon senso” del giornalista."

    Questo è in sostanza ciò che chiarisce il dilemma.

  • #16

    ma (sabato, 01 ottobre 2016 10:29)

    non si tratta di buon senso, ma di buon giornalismo o meno!!!

  • #17

    X ALEX (domenica, 02 ottobre 2016 00:38)

    Bang bang