PRODOTTI DI QUALITA' CHE COSTANO MENO. UTOPIA? NO, GAS!

E' la nuova frontiera dei G.A.S, gruppi di acquisto solidale e partecipativo: il terrore della grande distribuzione. Si sceglie qualità, tracciabilità, prezzo!

Frosinone. Dimmi dove compri e ti dirò chi sei. Potrebbe essere questo il motto della nuova frontiera dell'acquisto di generi di prima necessità e non solo guidata dai gruppi di acquisto solidale. In una parola i G.A.S: non un'associazione di acchiappa fantasmi ma di consumatori consapevoli, un gruppo di 600 mila persone che fanno acquisti insieme, discutono di quali prodotti selezionare, dove sceglierli e come distribuirli. Un esercito di consumatori critici che comincia a spaventare la grande distribuzione. Noi di Frosinone web siamo entrati in questo mondo dei G.A.S a Frosinone per capirne di più. Nel capoluogo ciociaro amano definirsi G.A.S.P, l'aggiunta della "p" sta per partecipativo. Acquisto partecipativo: ciascuno è chiamato a prendere contatti con un produttore e proporre una rete di acquisto. Visti da vicino i consumatori critici e consapevoli sono padri e madri di famiglia, dal medio alto livello di istruzione, uniti dall'attenzione per la salute ed il benessere fisico, desiderano prodotti a km zero, biologici, realizzati eticamente con tanto di tracciabilità.

Scelgo cosa mangio e dove acquisto. Il produttore, i gasisti, lo cercano nella massa di produttori locali, lo guardano in faccia, osservano dove e come opera. Se supera il test allora costruiscono con lui  un rapporto di fiducia e di collaborazione. In questo modo sta avvenendo una rivoluzione di sistema. I consumatori critici acquistano in gruppo direttamente dal produttore con il quale decidono anche cosa e come produrre. Un esempio? Il pane, a km zero e biologico. Cosa significa? il consumatore critico anziché acquistare il pane al supermercato con il rischio di mangiare un prodotto confezionato con farine importate e delle quali non esiste tracciabilità, va dal panettiere locale e dice: "voglio che mi produci pane biologico con le farine tracciabili e selezionate che ti diciamo noi dove trovare in Ciociaria". In questo modo il panettiere si apre ad una fascia di pubblico selezionata ed acquista da un altro produttore locale di farina del quale ignorava magari l'esistenza. Si valorizza la produzione locale facendo crescere il territorio sfruttandone tutte le risorse.

Prezzo e qualità. Binomio etico. IL prezzo? I G.A.S.P non hanno come priorità il risparmio ma la qualità e tracciabilità del prodotto. Va da se che quando si compra a stock tuttavia  il risparmio spesso è consequenziale addizionando vantaggi a questo modo di fare acquisti.  Saltando la filiera e acquistando direttamente dal produttore si abbattono sensibilmente i costi. Non solo. In questo modo si compiono scelte "politiche" importanti rivitalizzando settori della produzione in grave sofferenza perché schiacciati dal mercato di massa che spesso è guidato da logiche malavitose o semplicemente penalizzanti per il piccolo produttore. Un esempio sono le arance della Sicilia. L'Italia eccelle in questa produzione. Eppure sulle nostre tavole finiscono arance dalla Turchia. I produttori di arance sono taglieggiati dalle mafie chiamati in causa come intermediari. Da un pò di anni a questa parte i produttori scelgono di vendere ai G.A.S e si sottraggono alle mafie. A Natale  2012 i consumatori critici di Frosinone hanno acquistato decine di pacchi dono di prodotti alimentari frutto della produzione di terreni confiscati alle mafie. Prodotti bio, tracciabili come ad esempio olio, conserve di zucca, pasta. Risultato? prodotti genuini a costi onesti. Una scelta che ha sostenuto il mercato della legalità.

Rispetto di lavoro, ambiente e corpo. Le scelte di consumo dei G.A.S. riguardano generi di prima necessità ma anche prodotti per l'igiene della casa, personale ed il vestiario. Voi siete consapevoli del danno all'ambiente provocato dai detersivi generalisti? e quelli al nostro corpo provocati da fibre di dubbia provenienza? I G.A.S.P di Frosinone scelgono ditte che producono scarpe con materie prime tracciabili, non di derivazione animale (nel rispetto di componenti Vegani del gruppo) e nel pieno rispetto delle normative sul lavoro. Chi contribuisce a realizzare le scarpe che indossi viene pagato dignitosamente? Lavora in un ambiente sano e secondo le norme di sicurezza? Tutti interrogativi ai quali i produttori scelti dai G.A.S.P di Frosinone debbono necessariamente rispondere per essere selezionati. In questo modo si moralizzano anche gli imprenditori.


G.A.S.P in crescita. I G.A.S.P partono dal basso, non hanno orientamento partitico, da più di due anni si stanno ramificando in tutta la Ciociaria. Sono ancora pochi i sostenitori, 175 a Frosinone ma rappresentano a spia di allarme di un malumore crescente. Dietro la catena alimentare si nascondono molte insidie. Dalla produzione al meccanismo della distribuzione. IL consumatore critico interviene selezionando e scegliendo la produzione che risponde a criteri etici e responsabili. "Il sistema" è sorretto dai G.A.S a rete nazionale che organizza convegni annuali itineranti in cui ci si aggiorna e si stringono amicizie. Si perché il lato relazionale dei G.A.S. è una faccia molto interessante della medaglia.


Meno individuo più gruppo. I consumatori critici entrano in rete, fanno sistema, si sentono parte di un gruppo che guarda nella stessa direzione e si sottrae alle scelte di massa e alle logiche della grande distribuzione. In una società sempre più votata all'individualismo la proposta dei gas appare senz'altro rivoluzionaria perché riporta in auge la collettività, il fare gruppo in una fase delicata come quella dell'acquisto e della selezione dei prodotti da mettere in tavola e da indossare. Scartando quelli prodotti all'estero con lo sfruttamento della manodopera e con l'uso di materie prime di dubbia qualità e certificazione.

Un esempio pratico tratto dalla cronaca quotidiana

(ANSA) - ROMA, 19 GEN - ''Non la beviamo''. Con questo slogan decine di dipendenti dello stabilimento abruzzese di Oricola stanno manifestando davanti al McDonald's a pochi metri da Piazza di Spagna, contro ''la precarizzazione di cinquanta dipendenti dell'ultimo stabilimento rimasto nella Regione Abruzzo''. ''Attenzione, la Coca Cola contiene un ingrediente nocivo: il lavoro precario'', si legge sui volantini che i manifestanti distribuiscono ai clienti che entrano da McDonald's. Al sit-in, c'e' anche tanta musica.

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