Ares 118, gestione dei soccorsi campanilistica e di partito. La denuncia della Cgil

Il medico a bordo garantito solo in alcune zone, scoperto il sorano

Frosinone.  Un codice rosso, ovvero un paziente in fin di vita che necessita di trasporto urgente nelle strutture specialistiche, non è trattato ugualmente in tutta la provincia. Se ha la malaugurata sorte di trovarsi nel sorano non viene soccorso dal personale medico ma da quello infermieristico dell’Ares 118. E’ la denuncia firmata dal segretario generale Beatrice Moretti per la funzione pubblica Cgil e Marco Coscia, componente Rsu. Nel mirino del sindacato la Regione Lazio che gestisce il servizio Ares 118. Una gestione che secondo Moretti e Coscia sarebbe politica e di campanile e non responsabile. Per questo chiedono a gran voce “Una nuova e razionale organizzazione dei mezzi di soccorso che afferiscono alla Centrale Operativa 118 di Frosinone  che deve essere in grado di assicurare a tutto il territorio provinciale lo stesso standard di assistenza extra ospedaliera. La denuncia prende spunto dal recente affidamento ad una Associazione Temporanea di Imprese per implementare i mezzi di soccorso dell’ARES 118. “ E’ assolutamente inaccettabile infatti il perpetrarsi dell’attuale discutibile distribuzione dei mezzi di soccorso.  Il  medico a bordo nell’equipaggio sarebbe sempre necessario ma la vasta area del Sorano è servita esclusivamente da ambulanze senza medico a bordo.” La fase di primo soccorso di un paziente è decisiva. Solo il medico può assumersi la responsabilità di decidere quale sia l’Ospedale più idoneo da raggiungere con l’ambulanza.  Duro l’affondo del sindacato che critica anche l’assenza “di un criterio unico che regolamenti la costituzione “standard” degli equipaggi dei mezzi di soccorso dell’ARES 118  che sia quantomeno in grado di garantire lo stesso livello di assistenza in ciascun Comune della Provincia di Frosinone, intendendo con ciò non tanto i tempi di soccorso, quanto appunto il tipo di personale con cui è organizzato lo stesso.” Sembrerebbe – concludono “che sino ad oggi l’organizzazione e distribuzione dei mezzi di soccorso medicalizzati in provincia di Frosinone abbia risposto infatti più a richieste politiche di tipo campanilistico che a reali esigenze di assistenza qualificata a tutta la cittadinanza, per cui appellandoci al senso di responsabilità di tutti i soggetti istituzionalmente coinvolti, in primis la Regione Lazio, la FP CGIL chiede di ottimizzare l’attività dell’ARES 118 di Frosinone, rimuovendo subito le criticità denunciate”.

 

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Commenti: 2
  • #1

    un lettore (mercoledì, 28 agosto 2013 20:34)

    Cosa dire e' da rimanere allibiti davanti a queste cose i dirigenti si spartiscono i milioni di euro e il personale del 118 trattato in questo modo. sono gli unici ad avere tutta la stima che un cittadino possa dare loro, se dipendesse da noi sicuramente la prima cosa da darvi uno stipendio decente,poi mezzi e attrezzature mediche adeguate. Per il momento non possiamo fare altro che dirvi un grande ma grande grazie da parte dei cittadini perche' sappiamo che grazie a voi si salvato tantissime vite umane' GRAZIE e ancora GRAZIE .

  • #2

    pier luigi fanfera (mercoledì, 28 agosto 2013 22:01)

    ma come si può spiegare il giro enorme di soldi da un lato e l'ARES senza medico ,è quasi incredibile!