Ingegneri ed economisti al primo posto, ma si richiede anche l’esperienza

Laurea e diploma restano la carta migliore per assicurarsi un posto di lavoro anche nel 2014, ma cresce l’interesse delle imprese per chi ha scelto un percorso di formazione professionale e - indipendentemente dal titolo di studio – per candidati in possesso di un’esperienza lavorativa pregressa.

 

È quanto mostrano le previsioni di assunzione formulate dalle imprese dell’agricoltura, dell’industria e dei servizi, registrate dal Sistema informativo Excelsior di Unioncamere e Ministero del Lavoro per l’anno in corso e disponibili online (anche su base regionale e provinciale) all’indirizzo .

 

“Per ridare prospettive di occupazione ai nostri giovani - ha detto il presidente di Unioncamere, Ferruccio Dardanello - c’è bisogno di una strategia complessiva. Oltre a cambiare le regole della scuola, serve un cambiamento culturale nelle famiglie e nella società sul valore formativo del lavoro in impresa e sull’importanza dell’educazione all’imprenditorialità.

 

I titoli più richiesti

Economisti e ingegneri elettronici e dell’informazione si confermano anche quest’anno al vertice della domanda di profili di laureati espressa dalle imprese: 18.800 le assunzioni stagionali e non stagionali dei primi, 8.400 quelle dei secondi. I diversi indirizzi di ingegneria, sommati tra loro, arrivano però quasi ad intaccare il primato dei dottori in Economia, con le loro 18.400 assunzioni complessive previste.

 

L’industria dell’ospitalità è il motore principale della accresciuta domanda di lavoratori con qualifica professionale nel settore turistico-alberghiero: 34mila nel 2014, quasi 10.400 in più del 2013. A seguire, l’indirizzo meccanico (9.100) e quello socio-sanitario (8.600).

 

Esperienza e formazione aggiuntiva

Si alza di un punto percentuale l’asticella della richiesta di esperienza da parte delle imprese, interessando nel 2014 il 57,2% delle assunzioni stagionali e non stagionali programmate contro il 56,1% del 2013. A crescere rispetto allo scorso anno è soprattutto la quota di assunzioni con esperienza riservate ai laureati: 65,6%, contro il 62,9% dello scorso anno.

 

D’altro canto, le imprese sembrano convinte del disallineamento esistente tra formazione scolastica e universitaria e lavoro “sul campo”: per il 77,6% delle assunzioni programmate di laureati, le imprese (specie quelle di più grandi dimensioni) ritengono necessario prevedere una formazione aggiuntiva subito dopo l’assunzione, attraverso corsi “strutturati” esterni e interni o anche in affiancamento a personale esperto già presente in azienda.

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Commenti: 3
  • #1

    un lettore (mercoledì, 27 agosto 2014 20:31)

    Una volta si imparavano i Mestieri, quando un ragazzo non andava bene a scuola andava ad impararsi un mestiere, Barbiere, Meccanico, Elettricista, Vetraio, ciabattino, Ecc,Ecc,Ecc. Poi quanto tornava dal servizio di leva apriva la sua piccola attivita' ed iniziava il suo percorso di vita lavorativa. Oggi si studia poi si fanno i corsi di formazione e sono tutti Disoccupati come cavolo funziona. Qualcosa non torna. SIGNORI MIEI SE VOLETE FARE QUALCOSA AIUTATE LE PICCOLE IMPRESE ARTIGIANE solo cosi' riusciremo ad incrementare l'occupazione giovanile.

  • #2

    Ferruccio Iacovissi (mercoledì, 27 agosto 2014 21:27)

    Concordo con quanto detto da "un lettore" purtroppo da diversi anni a questa parte le medio piccole industrie hanno sentito troppo la pressione fiscale ed hanno chiusto battenti,

    Una volta era anche piu facile trovare lavoro, perchè eravamo di meno, oggi i lavori piu pesanti vengono svolti da personale extracomunitario, noi Italiani ci siamo voluti istruire, e mandare tutti i nostri figli all'università, tutti sono laureati e tutti voglio ambire per i posti di lavoro che ormai sono saturi.

    Bisogna incentivare l'apertura di attività, di aziende con una forma di scontistica sul costo del personale, bisogna tornare a fare lavori manuali che oggi si sono persi, solo tornando un pochino indietro, potremmo fare un grande passo.

    Ferruccio

  • #3

    ingegnere (sabato, 06 settembre 2014 21:51)

    Il lavoro non manca sono le piccole aziende ke anno difficolta economica a pagare un ingegnere informatico come un semplice lavoratore