Assalto al comune, 5 arresti

Sequestro di persona, interruzione di pubblico servizio, lesioni personali, minacce, violenza e resistenza a pubblico ufficiale. Questo il carico di accuse che ha portato all’arresto di cinque rifugiati politici da parte del Comando Provinciale dei carabinieri di Frosinone nell’ambito della operazione denominata “Pocket money”. Gli arresti sono avvenuti tra le città di Frosinone, Ceprano, Pontecorvo e Cassino all’alba di oggi.

 

I fatti risalgono a 19 settembre di quest’anno, quando un gruppo di 50 cittadini del nord Africa sono partiti con il pullman dai relativi punti alberghieri di alloggio, Sora e Frosinone e hanno dato vita ad una violenta protesta presso il comune di San Giovanni Incarico, responsabile dell’accoglienza profughi. I rifugiati, arrivati senza preavviso, si sono fatti spazio tra gli agenti della polizia municipale entrando in comune con calci e pugni sferrati alle porte chiuse. Pretendevano l’innalzamento della paga stabilita dalla convenzione da 2,50€ a 6€. E’ stato necessario l’intervento dei carabinieri della compagnia di Pontecorvo unitamente alle volanti della Questura per avere ragione della sommossa (guarda il video in basso) rientrata solo dopo che una delegazione di dimostranti è stata ricevuta dal Prefetto di Frosinone.

 

A distanza di un mese circa, il 18 ottobre, un gruppo di 10 cittadini extracomunitari, inseriti nel programma di prima accoglienza, hanno occupato uno degli uffici del comune chiudendosi a chiave e tenendo segregati anche sette dipendenti comunali. Un gesto di rabbia messo in atto per ottenere di essere ricevuti dal sindaco e chiedere il miglioramento dell’alloggio. Un’azione che sfociò in due arresti.

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