Vertenza latte, coldiretti incontra le cooperative

Situazione insostenibile quella degli allevatori, ai quali viene riconosciuto un prezzo che non copre neanche i costi di produzione che negli ultimi cinque anni ha portato alla chiusura di oltre il 50% di stalle.

Infatti, a fronte dei continui aumenti dei costi, soprattutto quelli per l’energia e per i mangimi, non corrisponde un aumento del prezzo di vendita, anzi il prezzo è in diminuzione rispetto allo scorso anno.

Oggi agli allevatori viene pagato un
prezzo che va dai 41 centesimi al litro, riconosciuti dalla Centrale del Latte di Roma, ai 35/36 centesimi al litro pagati da alcuni caseifici locali, e in alcuni casi i prezzi sono ancora inferiori: in pratica costa più un litro d’acqua che uno di latte!

Per questo Coldiretti ha invitato le cooperative a non sottoscrivere contratti di fornitura con prezzi al ribasso, indicando quale Tavolo delle trattative quello costituito presso l’Assessorato Regionale all’Agricoltura e puntando ad una azione di valorizzazione e riconoscibilità delle produzioni locali.

“È importante fare fronte comune -–ha dichiarato il Presidente Savone - per un piano di rilancio del settore, anche nell’interesse dei consumatori, che troppo spesso sono confusi da una etichettatura ingannevole che spaccia per italiani latte e formaggi realizzati con prodotto proveniente dall’estero”. “

Secondo il direttore della Coldiretti De Cesare “è ora anche di superare antichi campanilismi che producono solo divisioni e debolezze. Probabilmente sarebbe auspicabile intraprendere un cammino comune verso la costituzione di un unico consorzio tra le cooperative esistenti, in modo sia di fornire servizi agli associati che di ottenere un maggior potere contrattuale verso la parte industriale”.

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