Fiorito resta in carcere

Franco Fiorito resterà in carcere.

Questa la sentenza della corte di cassazione che ha confermato il provvedimento di custodia cautelare disposto in ottobre dal Gip di Roma.

Confermato anche il sequestro preventivo dei suoi beni, tra i quali la villa al Circeo. Respinti, quindi, i due ricorsi presentati dai legali di Fiorito, Carlo Taormina e Enrico Pavia, che avevano impugnato sia la decisione del Tribunale del Riesame di Roma, sia il sequestro preventivo dei beni, disposto sempre dal giudice per le indagini preliminari. L'accusa, per Fiorito, è quella di essersi appropriato di un milione 380 mila euro circa di soldi del suo gruppo consiliare. I legali di Fiorito hanno fatto ricorso avevano fatto ricorso sulla qualificazione del reato, secondo i difensori non si tratterebbe di peculato, ma di appropriazione indebita. Un'accusa per la quale non si sarebbe potuta applicare la custodia cautelare in carcere e il sequestro preventivo. Tesi respinta dai giudici della cassazione.

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