Le Forcine Ricevute al Senato

La “rivolta delle forcine” ha fatto vedere tutta la sua “forza” con la manifestazione davanti a palazzo Madama sede del Senato della repubblica.

Alle delegazioni di Frosinone, con i comitati e le associazioni, si sono uniti i manifestanti di Avellino e Chieti, due delle città che seguono lo stesso destino dei frusinati: pur avendo i requisiti per mantenere il loro status di provincia, perdono tuttavia il capoluogo.

Dopo aver manifestato con un lungo striscione (Vedi foto), una delegazione è stata ricevuta al senato per parlare con i membri della commissione che in questi giorni stanno discutendo sull’approvazione o meno del decreto di riordino delle province.

A capo il sindaco di Frosinone a spiegare i motivi che hanno portato i territori a ribellarsi ad un riassetto del territorio che non tiene conto della storia, delle popolazioni e degli usi e costumi completamente differenti. Senza parlare del danno economico che comporterebbe l’eliminazione del capoluogo: via tutti gli uffici provinciali in un territorio già duramente colpito dalla crisi economica ed occupazionale. E poi tutto ciò porterà davvero un risparmio per lo stato? Questo è tutto da verificare. I membri del senato hanno comunque ascoltato le ragioni dei sindaci e si sono impegnati a valutarle con attenzione. Sul decreto di riassetto delle provincie sono ormai diverse centinaia gli emendamenti già presentati in commissione. Tra questi anche quello del senatore Tofani che chiede che la legge sia confermata con un referendum. Difficile dire in che direzione si muoverà il decreto del governo tra i ricorsi alla Corte Costituzionale e la spinta del Ministro che chiede l’approvazione a tutti i costi. Quel che è certo è che da domani la commissione comincerà a votare gli emendamenti e dal 10, massimo 11 dicembre la legge sarà in aula per l’approvazione definitiva.

 

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