Marcia su Roma per il diritto d'appello, gli operai Videocon ottengono incontro ministeriale

Un obiettivo raggiunto. Il 14 gennaio alle 15 il governo incontrerà i rappresentanti sindacali ed istituzionali del territorio ciociaro per discutere in merito al futuro occupazionale, della Videocon di Anagni e delle prospettive di crescita industriale. In pratica il sit- in inscenato oggi dagli operai Videocon presso il ministero dello sviluppo economico a Roma ha sortito l’effetto sperato. Erano in 200, sono partiti distribuendosi su cinque pullman con l’obiettivo di ottenere una data e ci sono riusciti. Non era affatto scontato e facile attirare l’attenzione del governo. A pesare, secondo quanto riferito da Silvio Campoli della Cgil, “è stata la proposta studiata per due mesi dal comitato per lo sviluppo economico del territorio capeggiata da Antonio Salvati". Documento con il quale si fa richiesta dello stato di crisi complessa in cui ricade la Ciociaria a causa del depauperamento industriale. Una situazione grave che sta portando l’emorragia di posti di lavoro. Se non viene riconosciuto questo dato di fatto con la conseguente iniezione di denaro governativo per investimenti industriali, i lavoratori vdc non otterranno la proroga della cassaintegrazione, verranno licenziati e lo stabilimento dismesso.

Situazione attuale. Da oggi i lavoratori Videocon stanno ricevendo le lettere di mobilità. Adesso affinché venga invalidata questa lettera ci sono 60 giorni di tempo per ricevere il decreto del ministero del lavoro. Dopodiché ci saranno altri sei mesi di tempo nei quali, ottenuto il decreto, i lavoratori saranno coperti da cassaintegrazione ed il territorio con le istituzioni deve lavorare per un piano concreto di rilancio della Ciociaria. In altre parole bisogna dimostrare che nel frusinate esiste margine di investimento. I soldi del governo sono pochi e vanno indirizzati, questo il messaggio passato oggi, verso quelle realtà che possono riprendere quota.

Conclusioni. "I tempi sono stretticontinua Campoli- bisogna arrivare all’appuntamento del 14 con qualche elemento in più rispetto a quello che abbiamo presentato oggi. L’azione deve essere corale, la situazione è difficile ma ci dobbiamo provare. Aver ottenuto un appuntamento per il 14 significa aver anticipato le elezioni che rischiavano di far slittare la vertenza alla primavera. Non possiamo perdere tempo.

 

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