Scuola, si cambia! i finanziamenti statali arriveranno solo per istituti meritevoli

Frosinone. L'istituto scolastico regionale di via verdi.
Frosinone. L'istituto scolastico regionale di via verdi.

Scuola, si cambia! Lo stato boccia i finanziamenti a pioggia e destina il denaro agli istituti più meritevoli. Questo il senso della norma - introdotta nella legge di Stabilità varata lo scorso 24 dicembre, comma 149 dell'articolo 1. Il governo in pratica ha dichiarato che i soldi non ci sono per tutti e quindi riceveranno incentivi economici quegli istituti che si distingueranno per il merito. Ma chi giudica l'istituto meritevole ed in base a quale criteri? Un argomento scottante che già sta facendo il giro del web ed ha provocato l’ira dei sindacati.

La scuola che verrà, più azienda meno sostanza. La scuola, secondo questo disegno normativo, si approssima a diventare un mondo in cui acquisisce punteggio l’istituto con più iscrizioni ad esempio, quella che promuove più iniziative e sponsorizza magari più progetti extracurriculari immaginiamo noi. Un quadro interessante. Guardando tuttavia la realtà dei fatti in provincia di Frosinone negli istituti sono a rischio finanche le gite scolastiche, chiudono i laboratori, gli studenti sono costretti a portare il materiale da casa per poter eseguire lezioni pratiche (vedi istituto alberghiero a Fiuggi). Una ristrettezza economica che indurrebbe i presidi a diventare dei piccoli manager ed incrementare le entrate con la ricerca di sponsor.

Il punto di vista. Noi di Frosinone web abbiamo voluto capire di più. Abbiamo affrontato l’argomento con Mario Mandarelli, dirigente dell’ufficio scolastico regionale per il Lazio. Vicino alla pensione e dall’alto della sua quarantennale esperienza della scuola il dott. Mandarelli (vedi video), esplicita la sua nostalgia per il mondo della scuola che ha conosciuto tanti anni fa quando era alle prime esperienze professionali. Una scuola che valorizzava il ruolo del docente ed attenta al funzionamento interno. Ad oggi il dott. Mandarelli giudica questa norma come “approssimativa”. Le scuole sono sul lastrico e nell’ultimo ventennio il denaro investito dallo stato si è andato assottigliando fino a mettere in discussione anche il pagamento delle utenze, la cancelleria, e addirittura le supplenze. “In questo scenario generale come si può ipotizzare di innescare un meccanismo di merito?” Questo l’interrogativo che si pone il dott. Mandarelli e che accomuna chi gravita intorno al mondo della scuola. “Prima di innescare i meccanismi di merito bisognerebbe costruire le condizioni per muoversi in questo senso, invece allo stato attuale ci sono grossi problemi di gestione del personale, accorpamenti che non agevolano la didattica e tanti altri punti oscuri. Ci sono istituti i cui presidi hanno potenziato le entrate con la ricerca di sponsor, ci sono degli esempi virtuosi ma rientra nella sfera delle capacità individuali che non tutti hanno.”La scuola pubblica diventerebbe quindi un terreno di gioco con regole di competizione difficili da conciliare con la didattica e lo spirito puro dell'insegnamento. Diciamo pure che gli istituti dovrebbero diventare delle microaziende interessate al fatturato e non al personale?


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