Decaduto!

Antonello Iannarilli non è più il presidente della Provincia di Frosinone.

Ieri sera il consiglio provinciale ha votato la sua decadenza per incompatibilità tra la carica di Presidente provinciale e Parlamentare.

Si tratta di un atto voluto dallo stesso Iannarilli per candidarsi alle elezioni regionali.

A sostituirlo nella guida della Provincia sarà il capo gruppo del pdl Giuseppe Patrizi, vicepresidente dell'ente di Piazza Gramsci.

Patrizi ha già anticipato di voler portare avanti le battaglie intraprese dal suo predecessore tra cui la battaglia contro il decreto Clini.

In questo modo l’ente provinciale potrà restare in carica fino al 2014 ma non è affatto sicuro.

C'è chi, come il prefetto di Frosinone, interpreta diversamente la norma. Ossia una volta decaduto il presidente si deve procedere allo scioglimento del consiglio provinciale e nominare un commissario.

Per questo da più parti è stato chiesto a Iannarilli di restare in carica: l’arrivo del commissario prefettizio non sarebbe di aiuto nella lotta contro i rifiuti di Roma. Inoltre il commissario potrebbe occuparsi solo di ordinaria amministrazione.

Vado in regione a difendere il nostro territorio

“Tutti conoscevano la mia scelta, scendo in campo per difendere la nostra provincia”.

Queste le prime parole del discorso di commiato pronunciate in conferenza stampa dall’ormai ex presidente della provincia Antonello Iannarilli che ha glissato la proposta di chi nelle scorse ore gli chiedeva di restare in sella per affrontare la questione dei rifiuti scongiurando l’arrivo del commissario. Iannarilli senza mezzi termini ha definito la sua una “scelta difficile, dura”. “Oggi - ha aggiunto- c'è la possibilità di lasciare un vicepresidente competente che porterà avanti il programma". Il riferimento va a Giuseppe Patrizi, chiamato a subentrare alla presidenza dell’ente che secondo Iannarilli non ha alcuna competenza per bloccare il decreto Clini. Una mossa che sarebbe invece tutta nelle mani della Saf gestita da Cesare Fardelli. “Tocca alla saf” ha detto Iannarilli come per alleggerire il carico di ansia che sta vivendo l’ente provinciale. La provincia dal canto suo ha fatto ricorso al capo dello stato. In merito alla sentenza del Tar che ieri ha bocciato il piano dei rifiuti regionale del Lazio, iannarilli ha detto: non penso che il tar blocchi il decreto Clini che viceversa si basa sulla disponibilità degli impianti ad accogliere i rifiuti. Chiuso il riferimento alla scottante tematica dei rifiuti Iannarilli ha dichiarato che le sue dimissioni non comporteranno cambiamenti di giunta. Al vaglio c’è solo una posizione ma per il momento non esiste nessun accordo. Poi chiude con una nota di soddisfazione che ha riguardato il suo mandato ed ha citato la stabilizzazione dei precari della provincia. Seicento persone.

 

Il presidente facente funzioni...

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