Marchionne: nessuno stabilimento Fiat sarà chiuso in Europa, aumenteremo la produttività in tutti gli stabilimenti italiani

 

Milano. "Abbiamo programmato di portare in produzione negli impianti italiani 17 nuovi modelli e 7 aggiornamenti da qui al 2016; questo ci permetterà di ottenere, già nei prossimi 24 mesi, un significativo aumento dell'attività produttiva, fino ad arrivare in 3-4 anni al pieno impiego di tutti i nostri lavoratori. Ci permetterà inoltre di risolvere il problema della sovracapacità produttiva nel mercato generalista e di raggiungere finalmente il pareggio in Italia e in Europa".

 

Nessuno stabilimento chiuderà in Europa. Questi i numeri e le garanzie elencati dall'amministratore delegato Fiat Sergio Marchionne a margine del suo intervento al "QuattroruoteDay" alla Borsa di Milano. "I nostri stabilimenti dovranno produrre le auto che vogliamo lanciare in tutto il mondo." Parole che da Milano rassicurano anche gli operai dello stabilimento fiat di Piedimonte San Germano. La Fiat ha chiesto l'avvio della procedura di cassa integrazione straordinaria (della durata di due anni) in vista della ristrutturazione per lo stabilimento di Melfi dove il Lingotto produrrà, a partire dalla primavera del 2014, due nuovi modelli. A comunicarlo sia la Fiom Cgil che la Fim Cisl, avvertita da un comunicato della stessa azienda torinese.  Marchionne tuttavia rassicura  "Non chiuderemo altri impianti". Dagli studi di skytg24 tuttavia si alza la critica del leader dei verdi Angelo Bonelli. "IL futuro della Fiat sta nella produzione di auto ecologiche, pulite, senza questi investimenti non vedo futuro".      

 

Da Frosinone dura risposta della CGIL."Nello stabilimento ciociaro si prospettano nel 2013 solo altre ore di cassaintegrazione"

Benedetto Truppa, Cgil
Benedetto Truppa, Cgil

 

  " Per quanto riguarda l'annuncio sui nuovi modelli, ben 17, è chiaro che su Cassino non c'è notizia di alcun nuovo modello. Questo significa che se lo stabilimento di Piedimonte San Germano al 50%della produzione ha retto nel 2012 con la produzione del modello Giulietta, per il 2013 si apre a prospettive amare senza l'arrivo di nuovi modelli e si preannunciano solo altre ore di cassaintegrazione. Mentre su Melfi c'è stata la comunicazione di chiusura dello stabilimento per ristrutturazione al fine di produrre auto nuove, a Cassino neanche l'ombra di tutto questo. E' dal 2010 che Marchionne segue la politica degli annunci, il fatto è che in Italia non succede come in America dove Obama ha chiesto alla Fiat di presentare un piano industriale dettagliato. Qui il piano industriale manca e nessuno ne fa richiesta".

 

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Commenti: 1
  • #1

    Frosinone Web (giovedì, 17 gennaio 2013 17:39)









    Gioacchino Giammaria Non ci voleva la Cgil ma basta un po' di buonsenso economico. La Fiat con modelli vecchi come può far concorrenza alle decine e decine di proposte della sua concorrenza? E soprattutto ha modelli concettualmente vecchi e con poche novità tecnologiche. Questa è anche la conseguenza di un passato dove ha goduto di rendite di posizione, è stata favorita nell'acquisizione di aziende, ha smantellato la ricerca ... Amen.