La famiglia ciociara in crisi, aumentano le conflittualità. La sofferenza dei figli degenera spesso in cyber-bullismo

Frosinone. Centro per la famiglia di via Mascagni. (foto Frosinoneweb)
Frosinone. Centro per la famiglia di via Mascagni. (foto Frosinoneweb)

Frosinone. Aumentano le conflittualità nelle famiglie ciociare. Genitori al bivio, che litigano in casa e davanti ai figli provocando tensioni e disagi al nucleo familiare. Aumenta in percentuale il numero di coniugi impossibilitati ad affrontare il divorzio perché i soldi per pagare i legali non ci sono e si resta come due coinquilini sotto lo stesso tetto per far fronte alle spese. Questa l'analisi che emerge dalle decine di casi presi in esame dal centro per la famiglia di via Mascagni a Frosinone sui 21 comuni che ricadono nel distretto sociale B. Il centro, composto da un'equipe di professionisti, è nato 12 ani fa per prevenire le situazioni di disagio ma si è trovato a dover fronteggiare vere e proprie situazioni di emergenza territoriale. Coniugi in fase avanzata di separazione i cui figli vengono sottoposti a forti pressioni psicologiche, figli che, a loro volta si rifiutano di vedere uno dei coniugi anche li dove è il giudice che lo suggerisce. Una casistica variegata che richiede un lavoro delicato e congiunto da parte di psicologici, legali e assistenti sociali. All'interno dei locali del centro avvengono anche i cosiddetti "incontri protetti". Si tratta di quei colloqui tra minori e genitori li dove è caduta la potestà genitoriale e quindi l'incontro deve avvenire necessariamente alla presenza di un mediatore. Ci sono casi poi in cui è lo stesso minore a rifiutare di vedere il genitore. In queste situazione anche è prevista la visita assistita.

Frosinone. Ingresso del centro per la famiglia presso la delegazione scalo del comune (foto Frosinoneweb)
Frosinone. Ingresso del centro per la famiglia presso la delegazione scalo del comune (foto Frosinoneweb)

Servizio di supporto gratuito. Le coppie che si rivolgono al centro di via Mascagni usufruiscono di un servizio gratuito. Dodici incontri a scadenza quindicinale attraverso i quali sotto la guida di un terapeuta e di un legale si cerca di "ricostruire" la famiglia oppure nei casi più drastici si traghettano i due coniugi verso la separazione li dove la si vede come unica soluzione. Un fattore quello della gratuità del servizio che incentiva la domanda. Spesso questo strumento territoriale è un vero e proprio supporto anche per i legali. I coniugi in conflitto sono seguiti e possono dare sfogo alle loro ansie e frustrazioni senza dover pagare un legale per questo. Le difficoltà economiche infatti sono quasi sempre alla base dei conflitti che portano alla separazione e di conseguenza al divorzio. Ma si sta assistendo ad un fenomeno inverso. "Le coppie non hanno il denaro per affrontare una separazione - afferma l'avvocato Sonia Sirizzotti - ci sono stati casi di operai che hanno perso il lavoro e non sono riusciti economicamente a fronteggiare questa situazione. Cosi si sceglie di restare in casa, condividere lo stesso tetto come due coinquilini".  "Si tratta tuttavia dei casi più pericolosi. La tensione cresce e si ripercuote sui figli - spiega la psicologa Alessandra Gennari . Non a caso, gli operatori del centro per la famiglia da un anno a questa parte sono di supporto come sportello anche nelle scuole del distretto B. Sono loro ad incontrare i giovani e scoprire che spesso il disagio inizia proprio tra i banchi delle elementari. Dietro i fenomeni di bullismo spesso si nasconde l'insofferenza familiare di una separazione o di una conflittualità tra i coniugi. Per questo gli operatori dle centro svolgono azione preventiva e di supporto. Ascoltano i ragazzi e parlano con loro cercando di capir le ansie e le problematiche legate all'età ma anche alle frustrazioni familiari.

I cyberbulli. Da un anno di attività all'interno delle scuole del distretto B sono emersi tanti aspetti legati al disagio giovanile. Le scuole medie sono state registrate come quelle più a rischio per i fenomeni di bullismo anche se stà scendendo l'età del disagio. Si riscontra fin nelle scuole elementari.  Gli operatori del centro programmano incontri con le classi di ragazzi, parlano con loro e li ascoltano. Da questi incontri è emerso che anche in provincia di Frosinone si stà diffondendo il cyberbullismo. IL bullismo che viaggia sulla rete, on line. Attraverso i più not social network prende forma la diffamazione e l'alienazione del compagno di classe preso di mira dal gruppo. Sulle bacheche facebook le vittime vengono coperte di insulti ed insinuazioni. Il messaggio si diffonde facilmente e la vittima di questa nuova forma di bullismo vive l'isolamento e tutto il disagio dell'essere presi in giro platealmente. Un bullismo tmesso in atto soprattutto dalle ragazzine e che spesso viene supportato anche da video girati con il telefonino e poi messi su you tube.  L'attività di supporto psicologico dle centro tende anche a inserirsi in queste nuove dinamiche. Ai ragazzi viene rilasciato un opuscolo con tutti i riferimenti del centro per contattare gli assistenti e dialogare. Uno strumento che funge anche da denuncia di eventuali comportamenti molesti. "L'importanza di un'azione preventiva nelle scuole - conclude la psicologa Alessandra Gennari - è quella di creare dialogo intorno a queste tematiche e fornuire ai ragazzi la consapevolezza dei rischi in cui si incorre e nel contempo dare loro un punto di riferimento alternativo alla famiglia."

IL prof. Manlio De Lellis, neuropsichiatra infantile (Roma) interviene sul conflitto genitori-figli. Le motivazioni che spingono l'individuo ad agire sono riconducibili a due sentimenti od affetti originari: L'amore e l'odio, ognuno secondo infinite declinazioni. L'odio sfuma dalla semplice avversione alla rabbia omicida e l'amore può essere semplice simpatia o profonda attrazione. E' soprattutto la psicanalisi che ha sistematizzato scientificamente questi concetti. Quanto detto vale sia per una madre ed un padre, sia per una figlia od un figlio ed in tutte le età della vita, dall'infanzia alla vecchiaia. Questi sentimenti sono amalgamati od impastati tra di loro ed in linea molto generale l'"amore" prevale sull'"odio". Essi servono anche a strutturare normali rapporti familiari e sociali. Se consideriamo, in particolare, il rapporto genitori-figli, è vero che normalmente i genitori amano i figli e sono da questi riamati. Ma l'amore genitoriale per essere valido ai fini educativi, presuppone l'amore tra la madre ed il padre. Naturalmente nel rapporto d'amore sono presenti elementi di odio alla base di una normale litigiosità di coppia. Quando il tasso di litigiosità aumenta oltre un certo limite, il rapporto tra madre e padre si incrina e di conseguenza si modifica anche il rapporto affettivo genitori -figli. I figli introiettano un'immagine genitoriale in cui i sentimenti di odio prevalgono e ciò può essere concausa di un alterato sviluppo psicologico e di vari disturbi emotivi. 

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