Tagliata l’assistenza domiciliare ai ciechi della Regione Lazio

Da Frosinone dura la reazione del presidente dell’Unione Italiana Claudio Cola. “Tagliati i nostri diritti per assumere burocrati".

Sospesa l’assistenza domiciliare ai ciechi con pluri-handicap della Regione Lazio. A Frosinone sono più di 200 ad usufruire del servizio. Dalla sede provinciale dell’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti (ONLUS) dura la reazione del presidente Claudio Cola: “ La situazione che si sta verificando in tutto il Lazio è gravissima, siamo stravolti. Non resteremo impassibili ma faremo sentire la nostra voce”.

A disporre la totale sospensione del servizio di assistenza previsto dalla legge 284/97 è stato il Centro Regionale S. Alessio – Margherita di Savoia per i Ciechi. La decisione è stata presa – afferma il presidente Cola- con la nota del 04/01 u.s., dal nuovo Commissario del Centro, il dottor Alessandro Matteini, funzionario della Regione Lazio nominato recentemente dalla Polverini.

Il centro che ha lo scopo di fornire assistenza, riabilitazione e formazione a sostegno dei non vedenti ha chiuso il 2012 con un passivo a sei zeri, ben 12.000.000. Il patrimonio immobiliare del centro è ingente e frutta 5.500.000 euro l’anno. Secondo il presidente Cola, tuttavia negli anni questo centro ha assunto molti impiegati amministrativi. Denaro sottratto all’assistenza dei ciechi per mantenere del personale ritenuto non necessario alla gestione dell’Ente. A questo si aggiunga il comportamento della Giunta regionale che non versa al Centro i fondi stanziati e previsti per l’assistenza alle persone con pluri-handicap. Inoltre la presidente Polverini ha cambiato tre Commissari in due anni, rendendo instabile la gestione del centro.

Una situazione che porta oggi il Commissario ad agire contro gli interessi delle persone cieche e ipovedenti. Il paradosso poi sta nel fatto che mentre vengono tagliati servizi indispensabili Matteini con nuovi atti prefigura l’assunzione in ruolo di dirigenti: uno di prima classe e altre figure amministrative dirigenziali, di cui nessuno, a parte il Commissario, sente l’esigenza e in totale antitesi con il processo di risanamento economico di cui l’ente avrebbe un disperato bisogno.

Una situazione inaccettabile ed offensiva secondo Cola che in accordo con i ciechi ed ipovedenti della Onlus sostenuti dalle famiglie minaccia azioni eclatanti. “I ciechi e gli ipovedenti sono una minoranza sociale che non sta chiedendo privilegi, ma il diritto costituzionale allo studio, all’assistenza e alla riabilitazione finalizzata all’inclusione sociale”

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