L'arte naif di Elzio D'Appollonio

Frosinone. Una delle opere di Elzio D'Appollonio esposte alla villa comunale
Frosinone. Una delle opere di Elzio D'Appollonio esposte alla villa comunale

Frosinone. Spesso assistendo ad una mostra mi chiedo cosa voglia comunicare un' artista attraverso la propria pittura. Che cosa si nasconde dietro quella scelta cromatica, magari un mistero intimo e personale, il fascino di una vita tormentata. Poi ci sono opere che ti "spiazzano" perché trasudano autenticità, palesano semplicemente il momento in cui lo sguardo dell'artista si è posato su di un piccolo angolo di mondo e restandone folgorato ha dovuto catturarlo con il pennello per poterlo rappresentare facendolo proprio. Questa l'impressione che si ha quando si ammirano le opere di Elzio D'Apollonio. Un artista inconsapevole come si intuisce leggendo il ricordo biografico di Alfio Borghese. Un uomo che di mestiere faceva il barbiere, tutti in paese lo chiamavano "pennello". Poi quest'artista di Vallecorsa incontra la tela e attraverso il pennello, senza passare per il disegno da forma a paesaggi, alberi, monasteri, campi, immagini della memoria, luoghi semplici ed incantevoli resi vivi da colori vivaci, autentici forti. I giallo dei campi a Maggio, il verde degli ulivi in estate, il cielo tra le tante sfumature del bianco e dell'azzurro sembra catturarci con la sua forma materica.

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Commenti: 1
  • #1

    candycandy (lunedì, 28 gennaio 2013 15:11)

    Ho visto i quadri di Pennello in mostra alla Villa Comunale di Frosinone proprio in questi giorni; l'impressione che ne ho ricevuto è stata proprio un'esplosione di colori che mi ha riscaldato l'anima; alcuni dei suoi quadri mi hanno ricordato gli impressionisti francesi. Sicuramente parte del merito va anche a chi ha sapientemente saputo valorizzarli nella mostra. Complimenti per l'iniziativa, consiglio la visita.