No ai rifiuti di Roma

Frosinone. Solo qualche problema per raggiungere il numero legale ma alla fine tutti i sindaci si sono trovati d’accordo: no secco ai rifiuti di Roma.

E’ stato questo il senso dell’incontro che si è tenuto questo pomeriggio presso l’amministrazione provinciale di Frosinone.

I sindaci del territorio hanno ribadito quanto già detto prima dell’arrivo del commissario Sottile con delle precisazioni: se prima il no all’arrivo in Ciociaria dei rifiuti romani era motivato da diverse fattori (non siamo sicuri che il rifiuto una volta lavorato torni davvero a Roma; non sappiamo la durata di questa emergenza; non sappiamo se verremo risarciti;), oggi è No e basta, è No a prescindere.

Lo hanno ribadito innanzitutto i sindaci più interessati: Colfelice, san Giovanni Incarico e Roccasecca ossia quelli dove insistono sia l’impianto di lavorazione dei rifiuti che la discarica.

Ma lo hanno sottolineato anche tutti gli altri che sono intervenuti come Arce, Ceprano, Ceccano.

In particolare il sindaco di Arce Colantonio ha sottolineato come i comuni limitrofi a Colfelice hanno avviato una raccolta differenziata importante riducendo le quantità di rifiuti che vanno a Colfelice. “Non si capisce perché si devono fare tanti sforzi e poi il territorio deve sopportare i rifiuti provenienti dalla capitale”.

Tutti d’accordo quindi sul rifiuto a Roma anche se le perplessità sono emerse anche quelle. In particolare molti sindaci hanno avanzato il dubbio di se e come poter contrastare un decreto del Governo. Ricordiamo infatti che la forza del commissario Goffredo Sottile è data da una legge dello stato, ossia proprio il decreto Clini. Molti gli strali dei primi cittadini all’indirizzo del Ministro che, dicono, non si è neppure degnato di venire a vedere la reale situazione della Ciociaria. Molti hanno avanzato l’ipotesi di un invito sul territorio cosicché il ministro possa rendersi conto dell’impossibilità a far fronte all’emergenza romana.

Come ha ribadito anche il sindaco di Ceccano. Secondo Manuela Maliziola quella dei rifiuti di Roma non si tratterebbe di emergenza ma di “una mala gestione di un aspetto della vita pubblica” e la responsabilità è “del sindaco di Roma Alemanno”.

Insomma una volta d’accordo che Frosinone sui rifiuti non tratta, ora si dovrà studiare il modo per contrastare il decreto. Il ricorso al tar è per ora l’unica strada percorribile. Ma quando i camion cominceranno ad arrivare cosa succederà?

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Commenti: 2
  • #1

    Frosinone Web (mercoledì, 23 gennaio 2013)

    Dalla pagina facebook Bracaglia Luciano

    Dove non arriva il buon senso e la ragione l'unica arma è la protesta e i blocchi, come hanno fatto in altre realtà italiane... Chi non sa gestire, lo mandassero a casa, chiunque esso sia... Noi adottiamo la differenziata per limitare i danni (anche se è insufficiente ancora...) e gli altri che non la adottano ci vogliono sporcare...??? Immaginiamo solo i costi per sostenere un traffico simile di rifiuti...!!!

  • #2

    Frosinone Web (mercoledì, 23 gennaio 2013 14:56)

    dalla pagina facebook Gaetano Briguglio
    Devo essere onesto ...........odio l'idea che a Roma non si possa organizzare una differenziata seria! Odio il fatto di aver visto Milano senza Cassonetti come Torino e persino NEW YORK City....Sentire certi soloni dire che non si può ci vuole tempo mi fa girare le orbite.......Intanto il Comune ha sottoscritto poco tempo fa un accordo in forza del quale sarà una ditta esterna a gestire - e per anni - i cassonetti AMA ...... altro che porta a porta! Questi ci prendono in giro! Vuoi /lete una chicca .....rione Vittoria ...( mazzini/ clodio ) in pompa magna annunciano la differenziata porta a porta, distribuiscono "secchi" a tutti gli utenti per l'umido etc etc ....e poi? Nulla di nulla... cassoni in strada - NUOVI- e tanti saluti alla differenziata!