La sanità ciociara al collasso. Zingaretti nell' "Arena" della Ausl

Frosinone. La sala teatro della Ausl durante il dibattito con il candidato alla Regione Lazio Nicola Zingaretti (foto frosinone web)
Frosinone. La sala teatro della Ausl durante il dibattito con il candidato alla Regione Lazio Nicola Zingaretti (foto frosinone web)

Frosinone. I precari della Ausl, la sanità che frana, la carenza del personale medico e del personale anche solo per far funzionare gli ecografi. Tanti i quesiti e altrettante le persone iscritte nella lista delle domande da rivolgere al candidato Pd per la Regione Lazio Nicola Zingaretti. Gremita la sala teatro della Ausl di Via Armando Fabi dove questa mattina Zingaretti ha risposto alle spinose domande sollevate dai tanti operatori della sanità ciociara avviliti dalla politica dei tagli e delle restrizioni imposti dalla Regione Lazio. Una vera e propria "Arena" nella quale il mattatore è lo stesso pubblico. Ovvero da una parte, le decine di cittadini che rivolgono domande specifiche a Zingaretti sul futuro della sanità ciociaria e dall'altra il personale medico ed infermieristico che ogni giorno è sottoposto a turni massacranti per mandare avanti il sistema sanitario pubblico. Due attori centrali della sanità ciociara. "La classe medica che opera negli ospedali è vecchia, numerosi i medici al di sopra dei 55 anni, in tempo di magra bisogna investire - dice il dott. Tangeri rivolgendosi a Zingaretti - nei posti di responsabilità occorrono le figure giuste. Numerosi i pazienti che decidono di curarsi fuori provincia. I precari potrebbero essere impiegati per fa funzionare l'assistenza sanitaria domiciliare, utile soprattutto per i pazienti psichiatrici." I dubbi che vengono sollevati dalla platea sono quelli di professionisti che vedono ogni giorno penalizzata la provincia in favore di Roma dove esistono "primari nei reparti con soli 4 posti letto, mentre ad Alatri ci sono tre ecografi per tutto un ospedale che serve un'utenza di circa 80 mila persone. Sempre ad Alatri ci sono quattro medici che lavorano h24. Lo straordinario è diventato un obbligo per mantenere il servizio". Una disparità territoriale cui Zingaretti è chiamato a rispondere. 

Frosinone. Il sindaco di Alatri, Morini durante il suo intervento (foto frosinoneweb)
Frosinone. Il sindaco di Alatri, Morini durante il suo intervento (foto frosinoneweb)

"Conta la tempistica di intervento, la facilità o meno di raggiungere l'ospedale - ha dichiarato Morini, sindaco di Alatri - il presidio ospedaliero di Alatri serve un'utenza che arriva fino a 120 mila persone. Rappresenta un'eccellenza. Possiede un eliporto. E' raggiungibile facilmente grazie ad un collegamento viario comodo. E' immerso nel verde, ha 500 posti auto. Tutte note di merito che non possono portare al taglio." Renzo Cellitti, da Anagni, interroga Zingaretti sulla questione spinosa dell'emergenza sanitaria lungo la Valle del Sacco. Il presidio ospedaliero di Anagni, che secondo il decreto Polverini doveva essere riconvertito, è stato privato del pronto soccorso. Un bacino d'utenza di 80 mila persone rimaste prive di riferimento sanitario locale. Norberto Venturi, oncologo di Frosinone, avalla l'intervento di Cellitti sostenendo che: "un territorio come quello ciociaro che presenta una grave emergenza sanitaria riconosciuta nella Valle del Sacco ed i cui residenti sono esposti a gravi rischi per la salute, deve necessariamente avere i mezzi per contrastare patologie che esistono solo su questo territorio. Ma in realtà non riesce nemmeno a fare prevenzione. Prima di pensare al Dea di secondo livello bisogna pensare all'efficienza degli ospedali per scoraggiare la migrazione passiva dei pazienti che incide come costo sul sistema sanitario".

A tutte queste domande Zingaretti ha risposto a tono. “Ho parlato con altri presidenti di regione e con lo stesso Bersani. Il primo problema da risolvere è la credibilità della sanità che deve avere una classe dirigente diversa”. Zingaretti ha assicurato che, dal momento in cui diverrà presidente della regione Lazio rivedrà i piani sanitari  generali di ogni singola struttura. Obiettivo coniugare rigore ed efficienza. “Sono necessari gli equilibri finanziari ma questi devono andare di pari passo con l’efficienza dei servizi offerti”.

Questi principi devono stare insieme altrimenti si fanno errori tipo la creazione delle macro aree che, dice il candidato presidente, hanno solo generato discriminazioni.

“In Emilia, Toscana, Lombardia ci sono dei modelli di sanità regionale dentro i quali si fanno delle scelte. Nel Lazio non esiste”.

“Il nostro modello – dice Zingaretti – si dovrà basare su quattro principi”. 1) Lotta senza quartiere alle truffe e agli sprechi. Il problema non sono i posti letto ma come spendiamo i soldi. Quindi “criteri di trasparenza e legalità anche per quanto riguarda le figure apicali che bisogna scegliere tra i migliori e non tra gli amici”. 2) Verifiche sui risultati raggiunti e sulla qualità del servizio. “Se il manager non raggiunge gli obiettivi previsti se ne va a casa”. 3) Costruire una sanità del territorio. Il vero problema è che abbiamo solo gli ospedali e quindi intasiamo quelli per ogni cosa. Zingaretti propone invece “le case della salute, ovvero presidi sanitari sul territorio che possono rispondere al 70% dei problemi”. 4) Valorizzazione del lavoro. “La storia dei precari non è banale. Apriamo una grande vertenza sul lavoro per investire su questa riforma. I giovani, i precari, possono essere messi alla prova proprio all’interno delle case della salute”. Insomma la ricetta di Nicola Zingaretti sulla sanità è proprio questa: creare un modello sanitario, degno di questo nome.


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