Regione Lazio, la crescita arriva solo nel 2014

Il Lazio attraversa una fase di forte instabilità, il quadro economico e istituzionale della regione negli ultimi anni è completamente mutato e la crisi sta determinando effetti permanenti sui livelli di produzione e ricchezza della regione, diversamente da precedenti episodi recessivi assorbiti in tempi più rapidi.

 

Il contesto economico è disegnato da unindustria secondo la quale dal 2011 il PIL continua a rallentare: per il 2012 si stima una caduta del prodotto pari all’1,8% cui seguirà un’ulteriore diminuzione (-1,2%) nel 2013. Un ritorno al segno positivo è prevedibile solo nel 2014 (+0,2%).

 

Alla perdita di ricchezza si accompagnano crescenti difficoltà sul mercato del lavoro: nel terzo trimestre del 2012 il tasso di disoccupazione ha raggiunto livelli a due cifre, portandosi al 10%.

 

Anche l’export, unico motore dell’economia regionale, vive una fase di rallentamento, che sconta il calo di domanda nell’eurozona.

 

In tale scenario le prossime scadenze elettorali rappresentano un tassello fondamentale dal quale discenderà il nuovo quadro in cui si muoveranno Italia, Lazio e Roma e tutto il sistema delle imprese.

 

Per tornare a crescere occorre una vera discontinuità e quindi un cambiamento profondo e diffuso all’intero territorio regionale per non accentuare il dualismo tra territori più dinamici e le aree in difficoltà.

 

Per unindustria non è più rinviabile la predisposizione di un disegno di legge costituzionale che preveda la trasformazione del Lazio in una regione a statuto speciale.

 

Per Roma Capitale è necessario rafforzarne la governance, in primo luogo completando il trasferimento di funzioni regionali quali, ad esempio, lo sviluppo urbano, la pianificazione territoriale generale e delle reti infrastrutturali; la promozione e il coordinamento dello sviluppo economico e sociale.

 

Secondo gli industriali c'è bisogno di politiche a sostegno della competitività delle imprese per riconquistare i vantaggi localizzativi della regione; politiche distrettuali e di sviluppo dei poli produttivi, da costruire sulla base di programmi integrati di sviluppo industriale, ambientale e infrastrutturale.

Scrivi commento

Commenti: 0