Accademia e Conservatorio, in scena a Roma

Sarà il suggestivo palcoscenico del Teatro di Documenti in Roma ad accogliere la rappresentazione “Se don Giovanni avesse detto sì”, spettacolo di teatro-opera realizzato dal Conservatorio “Licinio Refice” di Frosinone in collaborazione con l’Accademia di Belle Arti.

Un appuntamento spassoso ed irriverente previsto, non a caso, per la settimana di carnevale, incarnando, per temi e stili, lo spirito brillante e farsesco tipico della tradizionale festa popolare. Quattro le repliche in programma. Si comincia con la prima giovedì 7 febbraio alle ore 20.45; sabato 9 febbraio lo spettacolo sarà riproposto alle ore 17.30 ed alle ore 20.45 ed infine domenica 10 si chiuderà con l’appuntamento pomeridiano delle 17.30.

“Se Don Giovanni avesse detto sì” si presenta con le caratteristiche di una farsa musicale che, prendendo le mosse dalla celebre opera di Mozart, Don Giovanni appunto, prova a scrivere un finale diverso per il protagonista, un libertino impenitente condannato a scontare i suoi peccati nel più profondo dell’inferno. Ma cosa sarebbe successo se, nel momento della decisione finale, don Giovanni avesse risposto di sì, scegliendo di pentirsi? E se a don Giovanni, per evitare il castigo eterno, fosse stato imposto di sposarsi? E se la moglie scelta per lui fosse un pennuto personaggio di donna tratto da un’altra famosa opera di Mozart Il Flauto Magico?

Procede rispondendo a queste domande il libretto scritto da Stefania Porrino, autrice teatrale e docente di Arte Scenica e Regia del Teatro musicale presso il “Refice”, accompagnato dalle musiche di Clara Lombardi, ex allieva dello stesso istituto. Interpreti dello spettacolo saranno gli studenti dei corsi di Canto del Conservatorio. Al pianoforte il contributo di Alessandro Cuozzo, del corso di Composizione, mentre la regia rappresenta la tesi di laurea di Laura Citti, allieva del corso di Regia del Teatro musicale.

Da prologo al musical una breve presentazione del Don Giovanni di W.A. Mozart con l’esecuzione di due famose arie dell’opera interpretate da Maria Teresa Bottini e Nadiya Tryshnevska.

L’allestimento scenico dello spettacolo si avvale della preziosa collaborazione con l’Accademia di Belle Arti di Frosinone e in particolare del contributo artistico e organizzativo della professoressa Carla Ceravolo (docente del corso di Costume per lo spettacolo), direttrice del prestigioso e raffinato spazio teatrale romano del Teatro di Documenti, ricavato nel 1987 dalle grotte seicentesche di Monte Testaccio grazie al genio ed all’impegno di uno dei più interessanti scenografi del Novecento italiano, Luciano Damiani.

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