"Carta straccia": l'agonia del giornalismo in provincia

Frosinone. La sede dove tre anni fa era ubicata la redazione provinciale de Il Tempo
Frosinone. La sede dove tre anni fa era ubicata la redazione provinciale de Il Tempo

Frosinone. Della redazione frusinate de il Tempo quotidiano è rimasta solo una targa sbiadita lasciata affissa al secondo piano della palazzina di via De Matthaeis a Frosinone. In quelle stanze, ora sfitte, le luci restavano accese fino a tardi la sera con i giornalisti indaffarati a chiudere le pagine davanti ai monitor dei pc perché all'indomani i lettori della storica testata capitolina avrebbero trovato tra le notizie nazionali anche quelle della provincia di Frosinone. Un dettaglio importante perché il Tempo, insieme al Messaggero Frosinone, a Ciociaria Oggi, La Provincia rappresentava la pluralità dell'informazione.

Cronaca di una morte annunciata. Il 1 Ottobre 2010 la redazione frusinate del "Il Tempo" ha chiuso i battenti e cinque giornalisti con contratto a tempo determinato si sono trovati senza lavoro, i caporedattori che avevano un contratto a tempo indeterminato sono stati traslati nella Redazione capitolina, 40 circa i collaboratori periferici della testata rimasti senza niente. Così una redazione storica, con sede a Frosinone dal 1957, è svanita nel nulla. Sono trascorsi tre anni da allora e gli ex giornalisti del Tempo, la maggior parte dei quali con età superiore ai 50 anni, è rimasta senza impiego. Da firme storiche e colonne portanti come Luca Sergio, Marina Mingarelli, Valentino Mingarelli ai più giovani come Pietro Pagliarella. Professionalità che oggi faticano a trovare impiego. Pietro Pagliarella da poco portavoce (a titolo gratuito!!) del sindaco di Frosinone Nicola Ottaviani, Valentino Mingarelli dal 1 gennaio è addetto stampa del comune con un contratto per un anno e part time. Gli altri sono a casa. La chiusura della redazione frusinate fu voluta dai vertici interni al quotidiano sull'onda dei tagli. Insieme a Frosinone capitolarono anche Latina ed altri sedi periferiche. Da quel momento tuttavia è iniziata la parabola discendente dell'informazione locale.

Frosinone. I giornalisti di Ciociari Oggi durante un momento di sciopero.
Frosinone. I giornalisti di Ciociari Oggi durante un momento di sciopero.

Lo strano caso di "Ciociaria Oggi". La crisi unitamente a guai giudiziari dell'editore ha portato la storica testata locale Ciociaria Oggi a vivere un vero e proprio terremoto nonostante la buona tiratura. Fondato nel 1988 dal gruppo editoriale di Giuseppe Ciarrapico, dal recente giugno 2012 c'è stata l'acquisizione dell'imprenditore pontino Armando Palombo. L'insediamento è stato carico di promesse ma i problemi sono emersi ben presto. Scioperi, proteste ed interventi sindacali. I giornalisti di redazione, quelli rimasti, sono adesso in cassa integrazione, collaboratori, circa una trentina adesso, prima erano molti di più, attendono di essere pagati da 27 mesi. C'è chi vanta un credito di diecimila euro. Molti si sono affidati ai legali altri hanno cercato la mediazione. Qualche acconto è stato dato prima di Natale ma non a tutti. Dalla storica sede al 18° piano del grattacielo da poco la redazione si è spostata al piano terra di locali in affitto su via Aldo Moro. Si tratta di 19 giornalisti che seguono la rotazione di cassa, lavorare ogni giorno sull'informazione in sei persone non è semplice. In piedi sono rimaste la redazione di Cassino, e Fiuggi con una sola persona. Sora, Anagni, Veroli, un tempo punti di forza del quotidiano sono state chiuse. Da 15 giorni il quotidiano Ciociaria oggi esce in pacchetto con il tempo. Un paradosso. Il tempo che non ha più l'edizione provinciale frusinate e quindi anche la tiratura su Frosinone si abbina a "Ciociaria Oggi" al prezzo di un euro. Quello che in gergo si chiama "Panino" è lo specchio del crollo delle vendite e dei tagli sulle redazioni locali.

Esodo di giornalisti. Molti giornalisti di Ciociaria Oggi hanno rassegnato le dimissioni e hanno provato a reinventarsi mettendosi in proprio, ma la vita è dura fuori e dentro le redazioni per una categoria già di per se sottopagata. Aumentano i giornalisti che fanno ricorso agli ammortizzatori sociali previsti dall'Inpgi ed è boom di quotidiani, radio e tv on line. Il mondo del web fornisce spunti a basso costo di gestione. Chi invece ha abbattuto i costi in termini di utenze ma non di personale è il gruppo che fa capo alla Provincia Quotidiano.

La Provincia quotidiano.  Parlando con il direttore Umberto Celani scopriamo che anche questa testata locale sta risentendo della crisi economica. Ha tenuto per il 2012 con tiratura e copertura economica ma prevede un 2013 nero. Nella redazione al terzo piano di una palazzina di via Mola Vecchia a Frosinone lavorano 16 giornalisti, tre sono andati via. Due sono impiegati part time, una è praticante. Attualmente i contratti adottati sono quelli chiamati di solidarietà, scelta maturata a giugno 2012 e che secondo Umberto Celani "non è dolorosa". Il 30% lo paga l'Inpgi. A fine mese sarebbero poche decine di euro in busta paga in meno rispetto al contratto precedente. Nella redazione della provincia sono tutti giornalisti professionisti, ci sono poi due segretarie, una persona alla diffusione, tre grafici per il quotidiano ed uno che cura il sito. I tagli sono stati fatti sulle sedi periferiche. Sora, Cassino, Veroli. Qui le redazioni sono saltate ed il personale assorbito nella sede centrale di Frosinone. Un solo affitto e le utenze di un'unica redazione. Tagli agli sprechi ma personale intatto. "Ma il futuro è nero" secondo quanto ci racconta Umberto Celani che quando 18 anni fa ha fondato la testata competitor di Ciociaria Oggi non immaginava certo di navigare in queste acque: "I soldi non girano - ha dichiarato Celani - se non riparte l'Italia rischiamo grosso."

Giornalismo tra crisi e abusivismo. Il giornalismo di provincia è dunque in crisi e ricollocarsi è difficile perché attualmente gli editori tagliano il personale e non lo assumono. Esiste anche il fenomeno del giornalismo abusivo. Persone che si cimentano con questa professione, hanno un costo più basso rispetto ai pubblicisti e professionisti ma non sono iscritti all'albo. Cosa significa questo? Significa che a ricoprire il ruolo di giornalista c'è chi non conosce il mestiere, accetta di lavorare a basso costo, non ha deontologia professionale, è ricattabile. Tutti elementi che minano la libertà di informazione, la Libertà in genere, la democrazia. Il giornalismo è un mestiere nobile che perde ogni valore se assoggettato alla politica, se costretto ai margini della precarietà.

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Commenti: 5
  • #1

    Ciociaro Oggi (martedì, 05 febbraio 2013 19:50)

    Gran bell'articolo, complimenti. Tutta sacrosanta verità. Conciso, eloquente e drammatico.

  • #2

    Frosinone Web (martedì, 05 febbraio 2013 21:44)

    Francesco Notarcola Con i coraggiosi si potrebbe mettere in piedi una COOPERATIVA dell'INFORMAZIONE con giornale periodico, per il momento, ed emittente locale per comunicazioni radio e televisive. E' difficile, forse è un sogno che inseguo da sempre. Però la sfida è allettante.

  • #3

    Frosinone Web (martedì, 05 febbraio 2013 21:45)

    Pompeo Tedeschi Mi piange l'anima leggere questo articolo, vedere la sede de IL TEMPO Frosinone ridotta solo ad una insegna mi fa star male..... Mi fa star male,ho dei bellissimi ricordi con la gloriosa testata romana fondata da Angiolillo, quando vivevo a Roma, per un periodo mi ha dato da mangiare, mio fratello ci ha cresciuto una famiglia, e vi posso garantire che l'odore della carta stampata e' unico. Non vado oltre, non vado oltre........

  • #4

    Frosinone Web (martedì, 05 febbraio 2013 21:46)

    Tarcisio Tarquini Cara Tamara, una bella inchiesta che meriterebbe di essere continuata. Ci sarebbe da ragionare sulla vitalità della stampa provinciale, ma anche della qualità di certe scelte che sono state compiute e si compiono: per esempio con le pagine elettorali piene di articoli rispetto ai quali è difficile distinguere quanto ci sia di informazione e quanto di "redazionale" a uso del candidato. Oggi è crisi, e la crisi ha ragioni lontane che non riguardano solo Frosinone e la stampa provinciale. Ma io credo che la vera scommessa sia nel ripensamento delle linee editoriali, nella capacità di approfondire senza vincoli, remore e barriere. Continuiamo a parlarne. Ciao
    circa un'ora fa · Non mi piace più · 1

  • #5

    Marco (lunedì, 11 febbraio 2013 13:43)

    Sai che perdita. I quotidiani in questione erano carta straccia già alla nascita. SOlo notizie di cronoca nera e articoli dettati dai politici di provincia.