Tangenti per cancellare debiti erariali: guardia di finanza e polizia di stato di Frosinone arrestano 15 persone

Sgominata organizzazione criminale che cancellava debiti col fisco in cambio di tangenti.

Un’organizzazione a struttura tentacolare: due gli elementi a capo della stessa entrambi residenti a Roma.

Il primo, 40enne di origine calabrese, impiegato dell’Agenzia delle Entrate, approfittando della sua posizione riusciva ad acquisire, mediante illegittimo accesso al sistema informatico, i dati di debiti erariali dei “ clienti” dell’organizzazione per poi preparare la falsa documentazione con timbro a secco e carta intestata dell’Agenzia delle Entrate attestante lo sgravio o la cancellazione del debito erariale.

L’altro, 53enne napoletano, la mente dell’organizzazione, manteneva le fila di tutta l’illecita attività: aveva il compito di procacciare imprenditori con debiti tributari ed erariali promettendo la loro cancellazione a fronte di pagamenti di somme di gran lunga inferiori a quelle dovute.

La percentuale da corrispondere si aggirava intorno al 20 o 30 % degli importi contestati: in un caso per una cartella esattoriale di 200.000 euro, è stato richiesto un corrispettivo di 40.000 euro.

Sempre quest’ultimo stabiliva le modalità di spartizione tra i vari complici delle somme indebitamente percepite.

La rete dei procacciatori era piuttosto fitta ed articolata e coinvolgeva anche studi di commercialisti oltre ad imprenditori e commercianti di varie regioni d’Italia situati perlopiù nel Lazio, in Umbria ed in Abruzzo.

A finire in manette, oltre al pubblico dipendente infedele ed al suo braccio destro, altri tredici complici che dovranno rispondere di associazione a delinquere finalizzata alla corruzione, concussione, falso ed accesso abusivo a sistema informatico.

Quarantadue le perquisizioni eseguite nei confronti di altrettanti complici, tutti debitori che hanno illecitamente richiesto e/o ottenuto la cancellazione o lo sgravio delle loro pendenze debitorie nei cui confronti pende l’accusa di corruzione.

Le perquisizioni di ieri, si aggiungono ad altre venticinque già eseguite nel mese di aprile del 2012, che hanno consentito il sequestro, presso il domicilio di alcuni indagati, di importante documentazione comprovante gli illeciti commessi.


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