Crollo di posti di lavoro in tre anni. Ecco cosa è successo in provincia di Frosinone

Frosinone. Più di 180 persone ogni giorno si presentano al centro per l’impiego di via Tiburtina a Frosinone. In molti affollano i corridoi del centro nella speranza di migliorare la propria situazione e trovare un lavoro. Il numero degli iscritti è aumentato notevolmente negli ultimi due anni arrivando a totalizzare 100 mila utenti. Una cifra enorme nella quale tuttavia confluiscono diverse situazioni. Il numero è gonfiato dalla presenza di universitari che richiedono l’iscrizione per lasciare gli studi nel caso venga proposta loro una sistemazione lavorativa, ci sono poi le persone che hanno perso il lavoro e chiedono di essere iscritte nelle liste di mobilità, ci sono poi i cassaintegrati. Tutto il resto sono le persone che cercano lavoro, circa 60 mila utenti. Andando ad analizzare la situazione occupazionale degli ultimi tre anni, il rapporto stilato dai tecnici dell’assessorato alle politiche del lavoro, formazione professionale e centri per l’impiego settore formazione lavoro, si può vedere quali sono i settori che tirano ancora e quelli in forte crisi.

La crisi ha riguardato le grandi aziende della provincia di Frosinone. Ci sono casi che il rapporto definisce “spinosi” perché si sono trascinati per anni ed hanno avuto esito negativo. La Videocon di Anagni, 1450 dipendenti, la Tdi, stabilimento che serve la ricerca e sviluppo tecnologico per la multinazionale (71 dipendenti), la cst net, ex Alacatel (92 dipendenti), la Clm (90 dipendenti), la Olivieri di Ceprano (70 dipendenti), la Balconi Automazioni di Patrica (90 dipendenti) , la Klopman di Ferentino (600 dipendenti) e la Carlsberg, la Bioprogress.

Prima del 2008 in questo territorio dove ricadono le aziende in crisi, il saldo delle assunzioni era positivo con la punta maggiore del 2007 pari a +3177 unità. Nel 2007 la nostra Provincia era al terzo posto in Italia per aumento del prodotto interno lordo, subito dopo la provincia di Cremona ed al pari di quella di Roma. Dopo il 2008 sono aumentati i precari del lavoro, si è registrata la flessione dei contratti a tempo indeterminato e l’aumento dei contratti a tempo determinato e lavoro intermittente e di somministrazione. Questi ultimi hanno avuto un incremento del 20% nel 2011. In pratica in presenza di un periodo di crisi gli imprenditori hanno abbandonato il ricorso ai contratti di breve e brevissima durata per privilegiare assunzioni, magari a rtempo parziale, ma più di lungo periodo. L’altro dato riguarda i contratti di apprendistato. Diminuiscono per i giovani le possibilità di essere traghettati dal mondo della formazione a quello del lavoro. I contratti di apprendistato sono scesi negli ultimi tre anni – 5,45%.

Quali sono i settori che hanno trainato le assunzioni? Al primo posto Il settore immobiliare, noleggio, informatica, ricerca, servizi alle imprese con 20313 comunicazioni di assunzione. I numeri maggiori si registrano a Frosinone rispetto a Cassino, Sora ed Anagni. Al secondo posto c’è il settore Istruzione, con 16.932 assunzioni, ma qui la precarietà è molto elevata. Al terzo posto troviamo il settore degli alberghi e dei ristoranti che registrano un numero di 14.483 assunzioni con aumento nel 2011 del +26%. Al quarto posto il settore delle Costruzioni con il triangolo Boville Ernica, Strangolagalli, Monte San Giovanni Campano. Qui nel 2011 11143 assunzioni. Ma il dato rischia di non essere confermato per il 2012, anno che ha registrato una forte contrazione per questo settore. Al quinto posto le attività manifatturiere con 6686 assunzioni. Al sesto posto il commercio che nel 2011 registravano un +12%, dato che rischia di non essere confermato dal prossimo rapporto. Al settimo posto i trasporti con 2808 assunzioni seguono poi i servizi alla persona, la sfera del benessere individuale, dell’assistenza, dell’aiuto e quello della sanità ed assistenza sociale.

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