La rivolta delle guide turistiche del consorzio: "Dimettetevi!"


Frosinone. Dipendenti del consorzio protestano sotto il palazzo della provincia in piazza Gramsci. (foto fr web)
Frosinone. Dipendenti del consorzio protestano sotto il palazzo della provincia in piazza Gramsci. (foto fr web)

Frosinone. Senza stipendio da sette mesi, le guide turistiche delle grotte di Pastena e Collepardo questa mattina sono scese in piazza. In tutto sono 35 i dipendenti del consorzio coinvolti nella vertenza sindacale finita per molti nelle aule dei tribunali. Si tratta di guide turistiche, addetti alla biglietteria e alla manutenzione delle grotte. Persone dai 40 anni in su, padri e madri di famiglia nella maggior parte dei casi, che attendono di essere pagati e attendono di vedere chiarita la loro posizione contrattuale, nel frattempo tutti i dipendenti stanno garantendo la continuità al servizio turistico. Armati di pazienza e di tenacia hanno imbracciato uno striscione di cinque metri e sono venuti a protestare questa mattina sotto la sede del palazzo della provincia di Frosinone in Piazza Gramsci. Su quello striscione è chiaro il riferimento alle "beghe" politiche che, secondo loro, hanno portato la vertenza a subire un'accelerazione negativa. La loro protesta ha accompagnato lo svolgimento dell'incontro tra le parti all'interno della sala Cascella del palazzo Iacobucci. Gli attori di questa vicenda sono la regione Lazio, l'ente provinciale, il Cda del consorzio del quale fa parte anche il sindaco di Pastena, Arturo Gnesi, il presidente del consorzio, il commercialista Fausto Di Domenico. Dalla parte dei dipendenti i rappresentanti sindacali della Cisl. I dipendenti del consorzio chiedono la testa del presidente Di Domenico.(continua in basso)

Il dietro le quinte della vertenza. Esisterebbe un problema di liquidità ma anche di regolamentazione di contratti, almeno per quanto riguarda 17 ex lavoratori socialmente utili confluiti negli anni all'interno del consorzio. Il terremoto vero e proprio si sarebbe scatenato, secondo il racconto dei dipendenti, quando a Maggio è stato nominato il nuovo presidente del consorzio. Il dott. Fausto di Domenico ha inaugurato il suo mandato scrivendo ai 17 dipendenti del consorzio una lettera di licenziamento. In ballo c'era la gestione di contratti a tempo indeterminato. Un peso oneroso per la regione e per il consorzio. Le guide turistiche sulle quali è caduta questa mannaia, sostenuti dai sindacati, hanno portato la questione davanti al giudice del tribunale di Cassino. Le guide hanno vinto la sentenza nel luglio 2012. Sentenza che parlava di reintegro immediato ed immediato pagamento degli stipendi. Invece il loro rientro sul posto di lavoro è stato concesso a Settembre e la seconda trance di stipendi ancora non si vede. IL presidente del consorzio ha fatto ricorso in appello a Dicembre. Siamo a Marzo ed il giudice ancora non si è espresso. La seconda trance degli stipendi è congelata.

I costi. Il consorzio delle grotte di Pastena e Collepardo costa in termini di occupazione 500 mila euro l'anno. Duecentomila euro verrebbero dagli incassi. Trecentomila ce li mette la Regione Lazio. Al momento le casse regionali sarebbero in crisi di liquidità. L'assessore provinciale Abbate, (vedi intervista in alto) ha parlato chiaramente di soldi che comunque sarebbero in arrivo per pagare i dipendenti del consorzio. Il problema è che trovate queste cifre al momento esisterebbe un problema sempre e comunque per il futuro.

I casi. Patrizia, 46 anni, addetta alla biglietteria delle grotte di Pastena, dopo otto mesi senza stipendio ha visto arrivare un accredito di 47 euro. Una sua collega ha percepito per i mesi di Luglio e Agosto 200 euro. Tra i dipendenti la suddivisione è in 17 ex lsu, 10 part time ( 600 € al mese) tra Pastena e Collepardo, 8 full time (950 € al mese). Tutti hanno un  contratto B1 di trenta ore, senza scatti di anzianità, senza indennità di turno festività non pagate. Ferie imposte e non liberamente scelte. L'Affluenza alle grotte di Pastena e Collepardo è diminuita del 30%. Si da la colpa alla crisi ma in realtà il consorzio sembra non gestire bene la programmazione ed il rilancio turistico di preziosi gioielli naturali come le grotte. Le guide ci raccontano che sono gli stessi visitatori a chiedere "maggior rilancio delle grotte". "Le scuole non vengono" ci raccontano altri dipendenti.

 

 

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