Rifiuti, non c'è più tempo!

Il presidente Saf Cesare Fardelli insieme al presidente f.f. della provincia Giuseppe Patrizi
Il presidente Saf Cesare Fardelli insieme al presidente f.f. della provincia Giuseppe Patrizi

L’8 marzo sarà un giorno importante per la provincia di Frosinone. La festa della donna però non c’entra nulla. Quel giorno il Consiglio di Stato deciderà nel merito del ricorso presentato dal Ministro per L’ambiente Corrado Clini contro la sentenza del Tar Lazio che sospendeva il suo decreto.

L’8 Marzo si saprà in pratica se i rifiuti romani arriveranno a Frosinone per essere trattati presso l’impianto di Colfelice.

Sull’esito positivo della sentenza in realtà sono pochi i sindaci che ci credono ancora. La riprova è stata data proprio dalla riunione di oggi presso l’amministrazione provinciale.

Il presidente Saf Cesare Fardelli aveva convocato per le 10.00 ma all’appello (erano quasi le 11.00) c’erano solo 31 sindaci, il numero appena sufficiente per far dichiarare valida la seduta: nessuno crede più di poter fermare i camion romani.

C’è bisogno quindi di guardare in faccia la realtà e capire cosa si vuol fare davvero. Anche le proposte però sono poche.

A parte le manifestazioni di piazza, che ormai non serviranno e che impedirebbero l'ingresso a Colfelice anche ai camion dei rifiuti ciociari, non si va molto oltre.

Il segno della sconfitta è sulle facce di tutti. A questo punto quindi si va verso l’accettazione passiva dell’arrivo della spazzatura romana.

Chi propone diversamente chiede di investire della questione i nuovi eletti del territorio o lo stesso presidente della regione Nicola Zingaretti, il quale proprio in campagna elettorale si era pronunciato contro la soluzione Clini. Ma in questo caso i tempi sono strettissimi: chiedere un incontro con il neo governatore e vedere insieme a lui quali sono gli spazi di manovra. Per esempio se prima di portare i rifiuti in Ciociaria non si possano sfruttare di più e meglio gli impianti romani.

Il tutto però si dovrà fare entro il fatidico 8 Marzo perché altrimenti nessuno impedirà più ai camion romani di raggiungere Colfelice.

E non è detto che poi questa “extrema ratio” non possa portare qualche beneficio per la stessa provincia. Si perché in qualche modo la Ciociaria dovrà essere rimborsata della “fatica” in più. I dipendenti della Saf si erano già lamentati del poco lavoro e quindi della loro precarietà. E poi ci sarebbe la maggiore produzione di energia elettrica.

I rifiuti romani porterebbero quindi soldi e lavoro. E qualche sindaco ha fatto rilevare che un soldino in più potrebbe far abbassare anche la tassa sui rifiuti in considerazione anche dell’arrivo della Tares: un’altra tassa per i già bistrattati cittadini. Una tassa le cui conseguenze però potrebbero essere alleviate proprio dall’accettazione dei rifiuti romani.

Le poche facce (stanche) presenti alla riunione

In primo piano il sindaco di Esperia, a seguire quelli di Giuliano di Roma, Cassino e Ceccano
In primo piano il sindaco di Esperia, a seguire quelli di Giuliano di Roma, Cassino e Ceccano
Antonio Salvati sindaco di San Giovanni Incarico
Antonio Salvati sindaco di San Giovanni Incarico
al centro il sindaco di Colfelice Bernardo Donfrancesco
al centro il sindaco di Colfelice Bernardo Donfrancesco

Alla fine la decisione dell’assemblea è stata comunque quella di convocare entro il sei Marzo gli eletti di Camera, Senato e Regione e lo stesso presidente Zingaretti. Una riunione per decidere insieme il da farsi. Le lettere di invito sono partite questa mattina.

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