Infiltrato della camorra a Cassino

Illeciti proventi per 64 milioni di euro. Si tratta di una holding societaria operante nel cassinate, nel settore della rivendita di autoveicoli. Questa era composta da più imprese collegate tra loro e quasi tutte dedite a frodi fiscali.

 

L’attività ispettiva è stata avviata a seguito di indagini e di un procedimento del Tribunale di Frosinone, che ha verificato l’esistenza di patrimoni sproporzionati rispetto ai redditi dichiarati dal capo dell’organizzazione un sessantanovenne originario di Casal di Principe (CE) e residente a Cassino.

 

Le indagini avevano permesso di rilevare sostanziali collegamenti tra lui e la criminalità organizzata campana. Il 69enne risultava fungere infatti da punto di riferimento per il territorio frusinate di un sodalizio camorristico della Provincia di Caserta. Nei suoi confronti erano stati ipotizzati vari reati, tra cui quelli di intestazione fittizia di beni, falso e frode fiscale, aggravati dall’aver agevolato un’organizzazione di stampo mafioso, nonché reati associativi proprio in materia di criminalità organizzata ed erano stati altresì sequestrati ingenti patrimoni ad esso riferibili.

 

Le indagini delle D.D.A. di Roma e Napoli e del Tribunale di Frosinone hanno permesso di accertare l’esistenza di una vera e propria holding occulta, facente capo al soggetto investigato, che era il beneficiario economico degli indebiti vantaggi fiscali ottenuti grazie a varie frodi fiscali.

Il tutto grazie ad un gruppo di società tra loro collegate, formalmente intestate a terzi ma, di fatto, tutte gestite dall’indagato.

 

Dal 2001 al 2008, L’uomo aveva ottenuto illeciti proventi per ammontare complessivo pari a circa 64 milioni di euro, rimanendo completamente sconosciuto al fisco.

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