Via la Multiservizi e tutti(?) alle cooperative sociali

Il comune ha una forte situazione debitoria. Il costo finanziario della Multiservizi si dovrà quindi abbassare da 4 milioni e mezzo di euro all’anno, compresi gli ammortizzatori, a 2 milioni e mezzo. Per farlo c’è una sola via: assegnare i servizi a cooperative sociali di tipo B che possano reintegrare i lavoratori.

Questa la posizione del comune di Frosinone. Una posizione dalla quale non ci si muove di una virgola.

“In attesa che si insedi l’amministrazione regionale – ha detto il Sindaco Nicola Ottaviani - e che il governo centrale chiarisca cosa intende fare sugli ammortizzatori sociali, abbiamo l’esigenza dal primo aprile prossimo di tentare di tutelare i livelli occupazionali e garantire i servizi comunali, come scuolabus, cultura, assistenza cimiteriale ecc…

Se poi si dovessero raggiungere altre soluzioni con l’intervento degli enti regionali e governativi a quel punto potrebbe essere cambiato il piano d’intervento. Non ci possiamo permettere il lusso di arrivare, però, al 31 marzo, momento in cui cessa la proroga dei contratti della Multiservizi, senza una soluzione alternativa che possa costituire anche una valida ipotesi ponte, prima dell’assetto definitivo”.

I sindacati hanno ascoltato, ma non sono affatto d’accordo sulla linea dell’amministrazione. Una volta passati alle cooperative – dicono - non si potrà tornare indietro. Tra l’altro il piano prevede la riduzione delle ore lavorative che passerebbero da 24 a 18 settimanali con la conseguente riduzione del salario: I dipendenti che a stento raggiungono ora gli 800 euro in busta paga ne vedrebbero solo 500/550. Una proposta inaccettabile secondo Antonio Sessa della Cgil che propone di cambiare il tavolo di discussione. (vedi intervista). Intanto lavoratori ed amministrazione si sono aggiornati a domenica mattina per un ulteriore incontro dove difficilmente usciranno novità. Lunedì c’è il consiglio comunale e l’aria che si respirerà non sarà affatto tranquilla…

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