Frosinone. "In provincia di Frosinone è necessario ed urgente individuare e puntare su un nuovo modello di sviluppo." Questa la posizione dei vertici di Federlazio che rimandano con fiducia al lavoro dei quattro consiglieri regionali eletti in provincia affinché sappiano fare squadra sui problemi di questo territorio.
La situazione ambientale non è delle migliori, ci sono da risolvere carichi pendenti come la bonifica della Valle del Sacco. Se si affrontasse la riabilitazione di questa zona - scrive Federlazio- potrebbero sciogliersi vari nodi come il lavoro, l’ecologia, la green economy, la lotta all’inquinamento. Un punto che va di pari passo con il riordino istituzionale: mantenere Frosinone capoluogo di Provincia ed evitare l’accorpamento dei Comuni al di sotto dei diecimila abitanti. "I Comuni rappresentano la “culla” dell’Italia e nei Comuni si tramandano storie, culture, tradizioni, valori. I profili di “identità” territoriale vanno salvaguardati".
Altro tema scottante quello dei trasporti. A Frosinone ogni giorno vivono e lavorano 200.000 persone, ben più di quelle residenti. E il problema dell’inquinamento da polveri sottili è lì a dimostrare che Frosinone, Ferentino, Alatri e Ceccano sono già “legate” da problematiche uguali.
"Perché non trovare quindi soluzioni condivise e univoche?" In passato si è parlato della necessità di ragionare in un contesto intercomunale. Ma oltre le buone intenzioni non si è riusciti mai ad andare.E’ arrivato il momento di favorire concretamente iniziative che abbiano un profilo ed un respiro intercomunale: politiche amministrative concordate, parcheggi di scambio fuori dai centri storici, anelli viari regolati in modo congiunto e tutto il resto.
Federlazio è favorevole all’accorpamento delle funzioni, non delle identità territoriali, storiche e culturali. Il tutto per migliorare i servizi e la qualità della vita dei cittadini, rispettandone orgoglio e “radici”.
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