Un consiglio dei ministri per salvare la Mozzarella di Bufala

Frosinone. “Auspichiamo che la “norma salva mozzarella Dop“ possa essere esaminata nel prossimo Consiglio dei Ministri.” Questo quanto ribadito da Coldiretti in una nota. L’associazione dei produttori ed allevatori ciociara ribadisce l’importanza di dare la giusta interpretazione sulle modalità di separazione degli stabilimenti che producono mozzarella di bufala campana Dop prevista per legge. Per garantire la qualità del prodotto e il contrasto alle frodi, la corretta interpretazione della norma dovrebbe prevedere che - sottolinea la Coldiretti di Frosinone – l’’obbligo di separazione “non si applichi ai produttori che lavorano esclusivamente latte di bufala.

Dal latte Dop si possono produrre altri derivati. Perché questo latte proviene da allevamenti inseriti nel sistema di controllo della Mozzarella di bufala campana DOP. Una volta avviata la produzione di mozzarella (dop), in un determinato stabilimento che utilizza esclusivamente latte e cagliate bufaline dice Coldiretti, non è possibile evitare la produzione dei derivati come ricotta e siero. In questi casi specifici in cui il prodotto base è Dop non dovrebbe costituire materia di contraffazione l’’eventuale produzione, in quello stesso stabilimento, di formaggi o mozzarelle di bufala non a denominazione di origine.

Importante chiarire le idee con una norma. Una precisazione importante per valorizzare un settore che è diventato il simbolo del Made in Italy nel mondo perché racchiude in se i valori dell’’identità, della cultura locale e del territorio che vanno difesi e tutelati”- ha affermato il direttore della Coldiretti di Frosinone, Paolo De Cesare - si tratta di un provvedimento necessario per difendere un sistema produttivo che vale milioni di euro di euro all’’anno dal quale dipende il futuro degli allevatori. Questo della produzione della mozzarella di Bufala è un volano per l’’economia e l’’occupazione della Valle dell’’Amaseno.

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