La prima dose a 12 anni. Aumenta il consumo di hascish e marijuana tra i giovanissimi

Frosinone. I ragazzi cominciano ad assumere droga all’età di 12 anni. Hascisc e marijuana vengono distribuite ai minori nella cosiddetta formula della mini-dose.  Ovvero dosi pronte per il consumo al prezzo di dieci euro. “Questo tipo di droga è democratica, la definiamo cosi perché è trasversale prende tutte le fasce di reddito. Dal più basso a quello più alto. Negli ultimi anni  – afferma il dirigente del Sert di Frosinone dott. Fernando Ferrauti – si è abbassata l’età del primo consumo. Dai 17 ai 12 anni. Altro fenomeno che riguarda i consumi è che sono entrate nel giro anche le donne. Negli anni addietro era un fenomeno prettamente maschile.”

Spia di un malessere sociale. A Frosinone quindi c’è stato un graduale aumento del consumo di droghe. Si è abbassata l’età del primo consumo insieme ai prezzi diventati più accessibili per estendere evidentemente la fascia di pubblico. Unitamente a questo fenomeno si assiste anche “all’aumento del consumo di alcol che spesso viene associato a quello di droga per far meglio esplodere la sostanza stupefacente che può essere anche ridotto come dose per risparmiare.” Cosa spinge questo disperato consumo di droga e alcool? Cosa succede quindi nella società frusinate? Il disagio sociale e psicologico  sono alla base di questo fenomeno.  Persone che non hanno vita soddisfacente al di fuori del nucleo familiare spesso disgregato, persone che non fanno sport, non hanno interessi, rifuggono nelle droghe perché spesso annoiati- aggiunge Ferrauti- se mancano stimoli e strutture adeguate in una città i giovani cadono vittime di questo rifugio alternativo.” A sostegno di questo dato c’è quello della questura e del comando provinciale dei carabinieri.

Aumento dei sequestri di droga.  Sono aumentati in modo esponenziale i sequestri di droga. Hascisc e marijuana in particolare. I mercanti di droga insistono su queste due sostanze perché la cocaina è diventata difficile da reperire in quanto proviene da zone in guerra. E’ più difficile farla entrare in Italia. Cosi chi gestisce il mercato della droga cambia sostanza e abbassa il prezzo per questione di praticità nello smercio. Una strategia di marketing che sta dando risultati purtroppo.

Vigilanza nelle scuole. "Negli ultimi anni abbiamo aumentano la presenza all'interno degli istituti scolastici, medie e superiori - dice Ferrauti- parliamo con i ragazzi, cerchiamo di capire e di spiegare cosa significa drogarsi, li ascoltiamo e cerchaimo di prevenire." Si tratta di una sorta di monitoraggio e valutazione messo in campo a livello nazionale sulla base di quanto suggerito dall'unione europea. Un piano antidroga che comporta la strategia della prevenzione già dalle scuole elementari dove si comincia a vedere il fenomeno dell'assuzione di droga. La Asl con il dipartimento specifico fa il proprio dovere, gli insegnanti nelle scuole sono sensibili ai movimenti dei propri alunni e segnalano eventuali disagi. Accanto a questa vigilanza ci deve essere necessariamente quella della famiglia e adeguate politiche sociali delle istituzioni per far in modo che ciascuno nel proprio ambito possa cambiare questo fenomeno in forte ascesa nella società frusinate.

Scrivi commento

Commenti: 0