"Corrotti" all'Agenzia delle Entrate. All'alba di oggi arresti e perquisizioni

Operazione Low Cost altri 3 arresti e 14 denunce

 

Altre tre ordinanze di custodia cautelare in carcere nell'operazione Low Cost. Si tratta dell'inchiesta che vede 45 persone indagate tutte in qualche modo legate all'associazione criminale che a fronte di erogazione di tangenti cancellava i debiti che lo Stato vantava nei confronti dei contribuenti.

 

A finire oggi nella rete degli investigatori un 34enne romano dipendente dell’Agenzia delle Entrate di Roma che materialmente accedeva nel sistema informatico per manomettere le cartelle.

 

In particolare l’impiegato, su indicazione dell’altro dipendente precedentemente arrestato, entrava nel sistema informatico, in uso all’Agenzia delle Entrate, e provvedeva allo sgravio delle cartelle in “autotutela” o inseriva l’esistenza di un ricorso che sospendeva la pretesa erariale.

 

Coinvolto anche un 57enne romano commercialista che all’interno dell’organizzazione procacciava i clienti in ragione della sua conoscenza delle posizioni debitorie di questi, nonché un 55enne sempre romano commerciante, già detenuto nell’ambito della stessa indagine, anche quest’ultimo con il ruolo di procacciatore di clienti.

 

In pratica, grazie ai "buoni uffici" all'interno dell'agenzia delle entrate, l'organizzazione cancellava per se e per altri i debiti erariali, nel secondo caso dietro corrispettivo.

 

Gli arresti di oggi infliggono un ulteriore decisivo colpo all’associazione a delinquere nella quale hanno avuto un ruolo preminente un 40enne di origine calabrese, impiegato dell’Agenzia delle Entrate che approfittando della sua posizione riusciva ad acquisire, mediante l’illegittimo accesso al sistema informatico, i dati di debiti erariali dei “clienti” dell’organizzazione per poi preparare la falsa documentazione con timbro a secco e carta intestata dell’Agenzia delle Entrate attestante lo sgravio  o la cancellazione del debito erariale.

 

Mente dell’organizzazione, un 53enne napoletano che manteneva le fila di tutta l’illecita attività, con il compito di procacciare imprenditori con debiti tributari ed erariali ai quali prometteva la cancellazione a fronte di pagamenti di somme di gran lunga inferiori a quelle dovute.

 

L’indagine ha permesso di accertare che la percentuale da corrispondere si aggirava intorno al 20/30 % degli importi dovuti: in un caso per una cartella esattoriale di 200 mila euro è stato richiesto un corrispettivo di 40 mila euro.

 

Sempre quest’ultimo stabiliva le modalità di spartizione tra i vari complici delle somme indebitamente percepite.

 

L’organizzazione smantellata si avvaleva di una rete di procacciatori piuttosto fitta ed articolata e coinvolgeva anche studi di commercialisti oltre ad imprenditori  e commercianti di varie regioni d’Italia, situate per lo più nel Lazio, in Umbria ed Abruzzo.

 

Fino ad oggi sono state eseguite 71 perquisizioni nei confronti di altrettanti complici, tutti debitori, che hanno illecitamente richiesto e/o ottenuto la cancellazione o lo sgravio delle loro pendenze debitorie,  nei cui confronti pende l’accusa di corruzione.

 

Le persone arrestate dovranno rispondere di associazione a delinquere finalizzata alla corruzione, concussione, falso ed accesso abusivo a sistema informatico.

 

La conferenza stampa


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