Riabilitazione. I malati di Sla e di tumore appesi ad una lista di attesa infinita

Frosinone. Una lista di attesa lunga anche due anni e mezzo per una rieducazione neuromotoria. Una situazione inaccettabile secondo la funzione pubblica Cgil che tuona sulle criticità nella struttura di riabilitazione territoriale del Distretto B e vuole vederci chiaro.  Chiede quindi un intervento da parte del Direttore Generale della AUSL di Frosinone. L'obiettivo è quello di migliorare i servizi erogati all’utenza.

Liste di attesa di due anni.  I tempi di  attesa per accedere alle prestazioni  di  riabilitazione  territoriale risultano troppo lunghi.  I pazienti non posso attendere  2 anni e mezzo di ad esempio per le prestazioni di ginnastica posturale individuale, drenaggio linfatico manuale, rieducazione neuromotoria, etc. Inoltre le modalità di prenotazione non  sono chiari cosi come spetterebbe ad una pubblica amministrazione. Si tratta di prestazioni  non  gestite dal Cup.  

Difficoltosa la prenotazione. Non è disponibile per l’utenza la possibilità di prenotazione telefonica delle prestazioni, non esiste collegamento telematico tra i vari punti di erogazione aziendale (es. tra Frosinone, Ferentino, Ceccano, Ceprano),  afferenti  peraltro alla  medesima  dirigenza operativa. Tali  gravi  carenze organizzative obbligano pertanto  l’utente a recarsi di persona nelle varie strutture AUSL della nostra provincia, anche  semplicemente per conoscere  i  rispettivi tempi di attesa.  

Penalizzati i pazienti oncologici e malati di Sla. Risulta altresì scarsa  ed estremamente insoddisfacente la possibilità di accedere alle prestazioni riabilitative  per soggetti affetti da patologie  disabilitanti gravi, quali ad es. sclerosi multipla, pazienti  oncologici che  richiedono drenaggio linfatico, esiti di patologie neuro  vascolari cerebrali etc. Tali pazienti sono di fatto costretti, per  fruire di semplici prestazioni  riabilitative ambulatoriali, a prolungate  permanenze nelle  strutture private che erogano le terapie di cui hanno bisogno, sia pur in regime di day hospital, in condizioni  di   evidente  incompatibilità e disagio   con le proprie esigenze lavorative ed esistenziali. Si tratta dunque di un disagio notevole che potrebbe essere evitato attraverso l’erogazione appropriata in regime ambulatoriale di tali servizi da parte della AUSL di Frosinone.

Rivedere i criteri della lista di attesa. Andrebbe accertato infine se, nella elaborazione della lista di attesa,  vengano  effettivamente  tenute  in conto   le classi di priorità assistenziale (i cosiddetti   codici rosso, giallo e verde) oppure se, come sembrerebbe, non venga magari  applicata  una ulteriore incomprensibile  parcellizzazione in altre  4-5  “ sottoliste ”; cosa che rende  totalmente oscuro e ulteriormente macchinoso  il sistema  di prenotazione. 

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