Multiservizi. Servizi pubblici affidati alle cooperative

Come formiche a cui è stata interrotta la strada percorsa, così i lavoratori della Frosinone Multiservizi dopo 17 anni di oscuro lavoro per il comune di Frosinone e per la cittadinanza tutta sono stati messi alla porta.

Sono oltre 2/3 i dipendenti che non avendo accettato di transitare nelle cooperative sono rimasti alle dipendenze della Società in CIG a zero ore, mentre i loro posti di lavoro sarebbero dovuti essere occupati, ma da chi?

Appunto chi stamani ha lavorato nei servizi? E a che titolo? Con quale contratto? E con quale salario?

Tutte domande a cui nessuno sapeva dare una risposta esaustiva. Forse solo al cimitero, dove una parte dei lavoratori ha aderito, c’era qualche attività.

Il resto poca cosa e soprattutto non lavoratori della Frosinone Multiservizi. Negli asili nido dove nessuna signora aveva aderito c’erano delle sostituzioni. Nella segnaletica tutto diveniva farsa con nuovi operai incapaci di comprendere cosa e come fare. Le strisce blu abbandonate poiché nessun ausiliare aveva aderito. Le manutenzioni e il verde praticamente fermo.  Il museo archeologico chiuso e la biblioteca a mezzo servizio. Campo Coni, palasport e palazzetto dello sport privati di custodia e pulizia. I servizi amministrativi fermi in attesa che chi aveva aderito venisse ricollocato, proprio come 17 anni fa quando tutto, con i lavoratori socialmente utili, iniziò.

Poi ulteriori gravi situazioni come il servizio dell’ascensore dato ad altra ditta ancora…

Ma a che titolo altre cooperative lavoravano al posto dei lavoratori della Multiservizi?

I contratti comunque stipulati sono a cinque giorni con forme come quello delle collaborazioni occasionali che testimonia la prudenza degli stessi affidatari in una situazione poco chiara. Il 1° maggio cosa succederà quando non vi sarà più la CIG? Che se ne faranno i lavoratori di un contratto a tempo determinato in cooperativa?

In ultimo la beffa dei salari che ovviamente toccano mediamente i 550 euro. Altro che 700/800 euro promesse con la bava alla bocca della Amministrazione.

Insomma una giornata particolare e drammatica per centinaia di lavoratori.

Intanto questi  si difendono sul piano legale ed organizzano iniziative pubbliche volte a mantenere informata la cittadinanza di quanta “supponenza e spietata arroganza ha nelle vene questa Amministrazione”.

I lavoratori chiedono di attendere che la Regione Lazio si pronunci sulla prossima CIG a garanzia dei lavoratori, del Comune dei servizi e anche delle cooperative.

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