Latte. Basta con i furbi

Il vero problema per gli allevatori della provincia è che il prezzo del latte definito al Tavolo interprofessionale presso l’Assessorato Agricoltura della Regione Lazio, non viene poi rispettato, dalle cooperative.

In troppi casi le cooperative non riescono più ad assicurare alcun valore aggiunto ai soci allevatori, anzi rappresentano solo un ulteriore elemento di allungamento della filiera e di aggravio di costi.

Secondo il direttore di Coldiretti Frosinone invece “Queste strutture dovrebbero cercare di razionalizzare i conferimenti, migliorare la qualità, valorizzando il latte ciociaro, e ridurre i costi, cercando di allineare il prezzo riconosciuto agli allevatori col prezzo di riferimento stabilito in sede di trattativa regionale come fa, invece, la Centrale del Latte”.

Una proroga sposta solo il problema di un mese per gli imprenditori agricoli. Negli ultimi 10 anni infatti ha chiuso oltre il 60% delle stalle in provincia di Frosinone.

Forse -–continua ancora Savone - è arrivato il momento di far comprendere meglio a tutti che il latte è prodotto ogni giorno con sacrifici e passione, con un prezzo medio di 38 centesimi al litro, mentre alla vendita si supera la media di 1 euro e 60 per ogni litro acquistato”.

Il problema vero per Coldiretti è quello di ripristinare le regole, tutelando le vere cooperative di allevatori e partendo dal necessario rispetto verso chi fa impresa in condizioni così difficili.

“Il problema vero - spiega il direttore Paolo De Cesare è che il prezzo del latte è rimasto quello degli anni 80, ma nel contempo sono aumentati a dismisura tutti i costi di produzione. Come se non bastasse, sono  aumentate senza limite le importazioni di latte dall’estero, col quale si realizzano poi formaggi ciociari senza che i consumatori ne siano informati”.

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