I crediti della provincia ed i debiti del comune

88 milioni di euro? La Regione ne paga solo 28!

Incontro oggi a Roma tra il Commissario Straordinario della Provincia di Frosinone, Giuseppe Patrizi, e l’Assessore Regionale al Bilancio, Sartori.

Motivo del faccia a faccia il forte indebitamento della Regione Lazio nei confronti della Provincia di Frosinone, tanto da mettere in forte rischio la stessa organizzazione dei servizi alla cittadinanza.

88 milioni di euro! Di questa cifra però alla regione risultano da pagare solo 28 milioni.

Per gli altri crediti l’amministrazione provinciale dovrà fornire documentazione che attesti gli importi e le motivazioni. In caso contrario non potranno essere pagati. Si tratta di una cifra considerevole: ben 60 milioni di euro.

Sono invece 50 i milioni di debiti del solo comune di Frosinone.

Giunta straordinaria questo pomeriggio allo scopo di ultimare la procedura prevista dalla nuova legge per la spalmatura dei debiti pubblici, al termine della quale si è deciso di stringere i tempi per la predisposizione dell’atto che dovrà essere portato all’esame del consiglio comunale. Entro il 24 maggio 2013, dunque, sarà predisposta e posta all’attenzione della massima assise civica la proposta di rientro in dieci anni dell’indebitamento che attualmente grava sulle casse comunali, allo scopo di spalmare, in tale periodo, la massa debitoria. Una prima soluzione positiva potrebbe arrivare il giorno 15 maggio. In tale data è prevista la comunicazione ufficiale da parte del Ministero delle Finanze, in ordine allo sblocco delle risorse per pagare i crediti vantati dalle imprese private verso il Comune di Frosinone. Secondo alcune indiscrezioni, l’importo potrebbe essere consistente, alleviando le sofferenze di tanti operatori piccoli e medi che, in questi anni, hanno elargito servizi e venduto beni di ogni sorta alle amministrazioni comunali, succedutesi nel corso  del tempo. La delibera per la approvazione del piano di rientro è, naturalmente, condizione essenziale per la successiva approvazione del bilancio di previsione, permettendo all’amministrazione di liberare nuove risorse, senza l’obbligo di deliberare in dodicesimi, come attualmente in atto.

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