Sanità, il piano di rientro non... rientra!

Dopo sei anni dal Piano di rientro dal deficit, il sistema sanitario del Lazio non mostra apprezzabili margini di miglioramento.

È quanto emerge dallo studio sulle dinamiche di spesa del servizio sanitario della regione realizzato da Deloitte dietro commissione di Unindustria.

Lo studio ricorda che gli esiti delle manovre messe in atto si sono rivelati fallimentari.

Il disavanzo iniziale - quasi 2 miliardi di euro nel 2006 - si è nei primi anni ridotto per poi mostrare una preoccupante tendenza al rialzo.

Tra le cause del fallimento, lo studio di Unindustria elenca le seguenti: il Piano di rientro è stato  interpretato come recovery plan, anziché strumento di programmazione. Inoltre gli obiettivi del Piano raggiunti riguardano le politiche di immediata applicazione (contenimento della spesa farmaceutica e per l'assistenza convenzionata), mentre gli obiettivi legati a fattori più strutturali (contenimento dei costi diretti di produzione, riduzione della spesa per beni e servizi) sono ancora lontani dal raggiungimento. In terzo luogo, la copertura del disavanzo annualmente generato è tuttora garantita da aliquote Irap e addizionale Irpef sui livelli massimi, con una spesa per cittadini e imprese pari a 800 milioni di euro nel 2011. Infine, gli interventi sugli operatori privati accreditati stanno alimentando un contenzioso che assume crescente peso sul bilancio regionale e quindi sul disavanzo.

Quali le ricette? Potenziare i controlli, introdurre un sistema di incentivi che premi i direttori generali meritevoli. Lavorare sulla trasparenza e la riorganizzazione dei dati. Infine, sul fronte delle tariffe, lo studio ha riscontrato una "notevole difficoltà di reperimento di dati aggiornati, affidabili e omogenei, sia di natura contabile sia sulla rete dell'offerta. Sui dati contabili e patrimoniali, fondamentali per il controllo della spesa e il contenimento dei costi, la Corte dei Conti evidenzia scritture contabili errate, incomplete, irregolari". Per questo, la proposta è quella di procedere alla "completa ricognizione dei dati e alla riprogettazione dei flussi informativi".

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