Cogeme: Si teme la rivolta sociale. Spaccatura tra proprietà ed operai, continua la protesta. (foto e video)

Le rassicurazioni della Prefettura non placano gli animi

Frosinone. Nervi tesi alla Cogeme di Patrica. Spaccatura profonda la tra la proprietà e le maestranze. Tra gli stessi operai la tensione cresce e si stà innescando la guerra tra poveri e la rivolta sociale rischia di esplodere da un momento all'altro.  Ma andiamo con ordine. Una delegazione di operai della Cogeme di Patrica affiancata dai rappresentanti sindacali ed il sindaco del centro Lepino Denise Caprara è stata ricevuta dal Vicario del Prefetto, il dott. Vetrano, questa mattina nei locali della Prefettura in piazza della Libertà. Un incontro informativo ed interlocutorio in cui i vertici della Prefettura sono stati informati in merito alla vertenza che riguarda più di 70 operai il cui futuro lavorativo è in bilico. La proprietà, nonostante la presenza di commesse, ha deciso di licenziare 25 dipendenti sostenendo di non riuscire più a pagarli. Gli operai vogliono difendere quei 25 posti di lavoro e pur di riuscire nell’intento sono disposti a firmare contratti di solidarietà. Avere cioè meno soldi in busta paga pur di far lavorare i colleghi. La proprietà non vuole. Perché? Un buco nel bilancio dell’azienda, leader nella

componentistica auto, starebbe ricadendo pesantemente sulle maestranze. Dal momento dell’annuncio choc dei vertici aziendali circa due settimane fa, la maggior parte dei dipendenti ha incrociato le braccia inscenando un sit-in permanente davanti ai cancelli dello stabilimento. A seguire c’è stato un confronto tra operai e proprietà. L’esito è stato negativo dal momento che sono stati confermati i licenziamenti senza alcuna apertura. Anzi, come se non bastasse, la proprietà non si è presentata al secondo tavolo di confronto. La tensione cresce sempre di più. La proprietà vorrebbe una ripresa della produzione e conseguente interruzione dello sciopero. In cambio però non è disposta a firmare l’accordo per i contratti di solidarietà che permetterebbero agli operai di aver e altri due anni di tempo. Perché la proprietà non vuole trovare soluzioni adeguate per risollevarsi? Perché il buco di bilancio lo debbono pagare gli operai? Quale è la causa di questo buco di bilancio? Domande alle quali la proprietà risponde con il silenzio.


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