Botte alla moglie per costringerla ad imitare le attrici porno ed accettare scambi di coppia (foto e video)

Dopo vent'anni di abusi e depravazione la donna ha denunciato il marito

Veroli. Ossessionato dalla visione di film pornografici costringeva la moglie ad imitare le attrici hard in camera da letto. Una mania che nel corso del tempo è degenerata sempre di più, al punto che l’uomo un 58enne di Veroli pretendeva che la sua consorte accettasse scambi di coppia e rapporti sessuali con altri uomini in presenza del marito. Stamattina presto, a conclusione delle indagini condotte dalla squadra mobile di Frosinone coordinata dal Dott. Carlo Bianchi, è scattata per lui la custodia cautelare disposta dal Pm Trotta ed avallata dal Gip Mancini. L’accusa formulata è maltrattamenti in famiglia. Ad ogni rifiuto della donna, di due anni più giovane di lui, l’uomo dava in escandescenza picchiandola e mettendo a soqquadro la casa. Una situazione drammatica che ha spinto la donna a richiedere l’aiuto dei tre figli, tutti maggiorenni. Sono stati loro a mediare con il padre ma la risposta è stata aggressioni e maltrattamenti. L’episodio più grave di ha spinto la donna e la figlia a denunciare il congiunto in Questura lo scorso Gennaio. IL 57enne dopo aver aggradito fisicamente la moglie ha iniziato a distruggere la casa sotto lo sguardo attonito dei figli. Al vaglio della Procura l’eventualità che l’uomo effettui un percorso terapeutico appropriato al caso. Vent'anni di abusi e depravazione per la moglie che, alla fine, grazie al sostegno della figlia, ha deciso di denunciare il marito abbandonare il tetto coniugale e possibilmente rifarsi una vita. Ora l'uomo, oltre a subire un processo per maltrattamenti in famiglia, è stato privato della libertà ed è rimasto solo.


La donna al telefono rosa: "Vi prego fatemi sparire!"

La mannaia sequestrata dalla polizia dopo l'arresto dell'artigiano di Veroli (foto Frweb)
La mannaia sequestrata dalla polizia dopo l'arresto dell'artigiano di Veroli (foto Frweb)

"Vi faccio fare la fine di Melania Rea." Questa una delle minaccie che l'artigiano di Veroli, molto conosciuto nella cittadina ciociara, rivolgeva alla moglie e alla figlia. Verso le due congiunte l'uomo nutriva un disprezzo che nel tempo era sfociato in inquietanti atti di violenza e sfregi. Durante l'arresto di questa mattina la polizia ha trovato la mannaia, che vedete nella foto, adagiata sul comodino. Un promemoria per chi? La polizia ha raccontato di una Bibbia strappata a pezzetti. Il 58enne pensava che dietro il rifiuto della moglie di assecondare quesi desideri sessuali ci fosse l'attrazione per un prete del posto. Il delirio raggiunto dal verolano era arrivato ad un punto pericoloso. Quando erano in auto moglie e marito, quest'ultimo fermava i passanti e chiedeva loro se volevano avere rapporti sessuali con la moglie. Umiliazioni continue per la 56enne ed sintomo di una depravazione ormai incontenibile. La donna quando ha preso il coraggio in una notte di gennaio ha chiamato il telefono rosa di Frosinone econ un filo di voce ha detto. "fatemi sparire vi prego!." Le indagini, durante circa cinque mesi, si sono svolte con intervcettazioni ambientali e telefoniche, pedinamenti, un'operazione di polizia complessa che ha portato alla luce un fenomeno che farlo rientrare nella generica imputazione di "maltrattamenti in famiglia" suona restrittivo e limitante. I maltrattamenti sessuali e psicologici oltre che fisici subiti dalla donna sono andati ben oltre. Le foto della moglile tagliuzzate, in latri casi bruciate, le continue minacce di morte. Quella telefonata al telefono rosa ha salvato la vita alla donna e a sua figlia. L'intervento congiunto delle professioniste e della Questura unitamente al sostegno della caritas hanno consenti a questa "donna coraggio" di mettere in salvo se stessa e la figlia. (ascolta intervista). "Non si tratta di una persona malata" ammonisce la psicologa dell'associazione telefono rosa, la Dott.ssa Angela Spano (ascolta intervista)


Scrivi commento

Commenti: 0