Frosinone. Forse entro il prossimo Natale assisteremo all'inaugurazione del "Monumento ai vivi" di Sara Ciuffetta (vedi servizio in basso). La giovane artista di Campoli Appennino uscita dal percorso accademico tre anni fa con un progetto interessante di arte condivisa. La parola condividere ormai con i social network è diventata di uso comune ma coglierne il significato profondo ancora resta difficile. L'arte ci viene in aiuto e diventa veicolo di condivisione appunto, grazie all'interpretazione di artisti come Sara, che spesso tuttavia restano inascoltati e poco compresi. Lo dimostra il fatto che il suo "Monumento ai vivi", opera di cinque metri, in cui sono stati assemblati in un collage artistico oggetti donati da numerosi cittadini di Frosinone, è stato lasciato nel piazzale dell'Accademia delle belle arti di Frosinone per tanto di quel tempo che molti dettagli della stessa opera, sotto la spinta degli agenti atmosferici, si stanno deteriorando. Quell'opera è stata donata dall'artista alla città di Frosinone e attendeva una allocazione adeguata per dare modo a chi ha fatto dono di un proprio oggetto di rivederlo incastrato nel moasaico di oggetti da condividere con altri cittadini. Questo è stato il vissuto del progetto artistico ricordato ieri nell'ambito della conferenza tenutasi in presso palazzo Iacobucci sede dell'amministrazione provinciale in piazza Gramsci a Frosinone. Sara Ciuffetta ha illustrato alla platea cosa significa condividere un progetto artistico. Cosa può fare un artista per la propria comunità. Affiancata dall'associazione "Zerotremilacento" sostenitrice morale del progetto, Sara in attesa che l'opera trovi posto nella città cerca di coinvolgere più gente possibile per aprire un po le menti di questa comunità frusinate, lanciando un messagggio: l'artista può e deve essere parte attiva della comunità, contribuisce con le proprie idee e la propria creatività alla crescita e maturazione della comunità.Il comune di Frosinone ha patrocinato il progetto. L'impegno dell'assessore alla cultura, Fabrizi, sembra essere stato ribadito ieri durante la conferenza si Sara Ciuffetta. Speriamo bene allora!
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