Acqua: quando c'era chi la voleva pubblica

Frosinone. Un referendum dimenticato, cittadini e comuni infuriati per i continui disservizi dell'ente proivato che gestisce un bene pubblico. Acqua. La causa per una gestione pubblica sembra essere finita nel dimenticatoio. Motivo per cui Venerdì prossimo 31 Maggio, presso l’hotel Memmina a Frosinone, alle 17.30, il circolo di Sinistra Ecologia e Liberta'  riapre il dibattito attorno al tema acqua pubblica, ormai finito nell'oblio, ignorato dalla politica locale e nazionale almeno fino alla prossima siccità", così Pietro Fargnoli del coordinamento cittadino di SEL. “Crediamo sia necessario da parte dei partiti ritrovare quel feeling con i movimenti per l’acqua pubblica che due anni fa aveva portato all’importante risultato referendario altrimenti quello sforzo rischia oggi di rivelarsi vano”.L’incontro si svilupperà attorno ai contributi di Severo Lutrario (del coordinamento nazionale acqua pubblica), Riccardo Consales (Assessore all’Ambiente del Comune di Cassino), Nicola Fratoianni e Nazzareno Pilozzi (deputati SEL). “A partire dalle ultime azioni portate avanti dal forum italiano dei movimenti per l’acqua, dalla coraggiosa posizione presa dal Comune di Cassino, dall'’esperienza pugliese, l'acqua come bene comune primario a gestione pubblica e perno attorno a cui far ripartire il dialogo all’interno del centro sinistra” continua Nazzareno Pilozzi.  “Siamo convinti che i cittadini abbiano il diritto di riappropriarsi della gestione dell'acqua attraverso una struttura pubblica in grado di risolvere i tanti problemi della rete idrica, migliorare il servizio e applicare tariffe eque. In questi ultimi anni, la politica locale, con atteggiamenti ondivaghi e mai chiari, ha consentito all' Acea di ignorare molti dei suoi doveri contrattuali rinviando l'unica soluzione possibile: la risoluzione del contratto e il ritorno della gestione del servizio idrico provinciale in mano pubblica,  nel pieno rispetto dei risultati dei referendum del 2011.

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Commenti: 1
  • #1

    Armando (mercoledì, 29 maggio 2013 22:12)

    Nel 1946 ci fu un referundum per stabilire la forma di governo che gli italiani volevano, scelsero Repubblica e la Repubblica avemmo, se come fanno oggi, avessero ignorato il risultato di quel referendum in Italia avremmo un Re. Tempo addietro abbiamo votato il referendum per l'acqua pubblica, come mai è ancora privata e fonte di lauti guadagni per chi la gestisce?